Nonostante le tante emergenze che attanagliano il Bari da inizio stagione, la formazione di mister Ventura ha delle serie difficoltà in fase realizzative. I 10 gol segnati in 15 partite rappresentano un magro bottino per una compagine di Serie A che punta alla salvezza. Così manca ai galletti un giocatore che abbia un buon fiuto del gol, uno che sappia buttarla dentro, uno... alla Bivi!

La redazione di TuttoBari.com ha contattato in esclusiva proprio l'ex attaccante del Bari, Edy Bivi, per parlare della sua esperienza con la maglia biancorossa.

Sig. Bivi, lei ha disputato 3 stagioni con la maglia del Bari, collezionando 78 presenze e realizzando 29 gol tra campionato e Coppa Italia. A primo impatto, che ricordo ha di questa esperienza? "Io ho un bellissimo ricordo. Sono stato molto bene. Tra l'altro quando sono arrivato, erano saliti dalla C1, eravamo in B e volevano fare il doppio salto. Fecero una campagna acquisti importante e poi riuscimmo ad ottenere una promozione dalla B alla A. E' stata una bella avventura anche in quell'anno in A, in cui siamo retrocessi, però tutto sommato mi sono trovato bene"

A Bari ha avuto come allenatori Bolchi e Catuzzi. Quali dei due le ha insegnato di più? "Enrico Catuzzi era una persona che era tatticamente e tecnicamente più avanzata. Applicava già la zona,  era un po' diverso dalla norma. Bolchi, invece,  era più tradizionalista, però erano entrambi due bravissime persone. Chiaramente dal punto di vista tattico, da quello che poteva essere l'insegnamento, Catuzzi aveva qualche idea in più"

C'è qualche gara che ricorda non solo per il risultato, ma anche per qualche simpatico aneddoto? "Su due piedi mi viene difficile ricordare. Sicuramente ci sono state..."

Analizzando le statistiche emerge che, nei tre anni trascorsi a Bari, lei ha realizzato 20 gol in campionato nella prima stagione e solo 4 negli altri due. Ci sà dire il perchè? "Alle volte ci sono delle stagioni nelle quali ti capitano due occasioni e fai due gol, ci sono stagioni, invece, che ti ritrovi davanti alla porta e non riesci a far gol. Ci sono stagioni che nascono bene e poi l'anno dopo, con tutti gli sforzi che puoi fare, o prendi il palo o la palla esce di poco, non riesci a concretizzare. Devo dire anche che dalla serie B alla serie A c'era una notevole differenza tecnica ed inoltre ho fatto tanti gol in serie B, grazie ad una squadra che era stata costruita per vincere. Tatticamente, però, la B era un campionato diverso rispetto alla serie A, che era più difficile"

Chi preferiva tra Bergossi e Rideout come compagno di reparto? "Alberto (Bergossi, ndr) sicuramente. Alberto era un bravissimo giocatore. Aveva tecnica, fantasia. diciamo era la classica seconda punta tradizionale, come quelle di adesso. Mi sono trovato molto bene, grazie alla tecnica che aveva"

Qual è stato il compagno di squadra nel Bari che l'ha impressionato maggiormente? "Sì, c'era un giocatore nell'anno in cui salimmo della B che era un mediano, era Piraccini. Era un giocatore di corsa, ma anche di tecnica e aveva un buon piede. Poi c'era anche Alberto Bergossi, poi c'erano anche dei giovani. Mi ricordo di Loseto, un centrale difensivo, che aveva grosse potenzialità, però non è riuscito a fare il gran salto, nonostante lo potesse benissimo fare. Mi ricordo che nell'anno in cui abbiamo vinto il campionato è venuto Cowans, un centrocampista dell' Aston Villa,  venuto insieme a Rideout. Era un giocatore importante ed aveva una grande tecnica. L'ho visto di persona, anche se prima avevo notato in televisione. Dal vivo era un giocatore importante"

C'è un giocatore del Bari attuale nel quale si riconosce? "Barreto si avvicina un po' a me per le caratteristiche che ha, anche se è più rapido di me. Poi lui è un destro, io ero un mancino"

A questo Bari manca uno alla Bivi? "No, non credo. Mi dispiace che il Bari si ritrovi in una brutta posizione in classifica. E' una squadra che cerca sempre di giocare a calcio, di non buttare mai via la palla: questa è una cosa buona. Purtroppo sta andando male un po' per gli infortuni, un po' per le prestazioni in alcune partite in cui non meritava di perdere. Credo che il Bari abbia degli ottimi elementi. Credo e spero che riescano a mantenere la categoria, perchè la salvezza è un risultato sempre importante per una piazza come Bari"

Domenica i biancorossi affronteranno una difficile trasferta sul campo della Roma in condizioni di emergenza. Da ex giocatore, quale messaggio vorrebbe dare ai ragazzi di mister Ventura? "Credo che la mentalità del Bari sia sempre quella di giocare le partite. Questo è un pregio senza dubbio, perchè andando a giocare a Roma e sperando di giocare una partita di attesa per ottenere uno 0-0 non serve a nulla. Credo che il Bari debba cercare di far male, di far gol e di sviluppare il suo gioco che ripeto, secondo me, è uno dei migliori. Purtroppo certi episodi gli sono andati contro e mi auguro che a Roma riescano ad ottenere un buon risultato."

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Sezione: Esclusive / Data: Ven 10 dicembre 2010 alle 10:00
Autore: Gaetano Nacci
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