Il giornalista sportivo Antonello Raimondo, ha chiarito la sua posizione in merito all'intercettazione nella quale l'ex capitano del Bari, Antonio Bellavista, ora indagato, gli chiedeva di contattare Antonio Conte. L'episodio risale alla stagione scorsa, prima della sfida Siena-Sassuolo del 24 Marzo 2011, quando, l'attuale tecnico della Juventus, sedeva sulla panchina dei toscani.

La Gazzetta dello Sport riporta la spiegazione di Raimondo: "Non ho mai mandato sms a Conte, mai. E non sarebbe stato un problema visto che ci sentivamo parecchie volte alla settimana. Dissi a Bellavista che avrei mandato un sms a Conte per togliermi dall'imbarazzo. Voglio specificare che Bellavista non intendeva contattare Conte per 'agganciarlo' e combinare le partite. Più che altro gli serviva un'informazione: lui da Conte voleva sapere se gli risultava che il Sassuolo sarebbe andato a giocare a Siena senza troppe velleità. Perché parlo adesso? Per rispetto a Conte ho preferito aspettare che parlasse prima lui - continua Raimondo -. Io e Antonio ci siamo un po' persi di vista e non so perché, ma non ho dormito la notte al pensiero di averlo messo in imbarazzo, ovviamente in modo del tutto involontario". Smentita la sua sospensione dall'Ordine dei giornalisti: "No, mai successo. E ho seguito Bari-Grosseto per il mio giornale (la Gazzetta del Mezzogiorno, ndr)".

Sezione: News / Data: Sab 07 aprile 2012 alle 20:00
Autore: Davide Giangaspero
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