Nemmeno il tempo di iniziare l'intervista e Agostino Garofalo dichiara: "Bari? Io la adoro, ne ho un ricordo meraviglioso! Ci sono stato davvero bene l'anno scorso e in città ho molti amici del cuore". Come i nostri lettori sapranno, l'ex terzino sinistro dei galletti a giugno, dopo una sola stagione in biancorosso, è passato allo Spezia. Noi di Tuttobari.com lo abbiamo raggiunto telefonicamente mentre lui era in pullman con i compagni. Destinazione Grosseto, prossimo avversario della squadra ligure: "Con i toscani c'ho giocato quattro anni e ora sto aiutando l'autista a non sbagliare strada", scherza. E poi subito: "Ok, dai, iniziamo?"
Iniziamo, Agostino. Come stai? Come va lì in Liguria? "Va bene, va bene. Lo Spezia ha iniziato il campionato col piede giusto, poi abbiamo avuto un calo ma è fisiologico. La squadra è completamente nuova, della rosa dell'anno scorso son rimasti pochissimi giocatori. Insomma, dobbiamo ancora trovare l'amalgama".
Superata la fase di ambientamento? "Sai, per un calciatore ambientarsi è piuttosto facile. Siamo abituati a cambiare città, il mestiere di calciatore spesso impone di farlo. Io comunque qui in Liguria mi trovo bene: La Spezia è una città piccola, accogliente, tranquilla. Posso sicuramente dire che per ora questa è stata un'esperienza soddisfacente".
Quanto ti manca Bari? "Tantissimo. Guarda, io ti dico questo, a me piacerebbe tornare un giorno a giocare nel Bari. Avevo ottimi rapporti con il presidente, con Angelozzi, Torrente, Doronzo, i compagni...a tutti ho voluto bene. In Puglia poi ho ancora molti amici, per esempio Gino, uno ormai di famiglia. Della squadra dell'anno scorso posso dire che tra di noi c'era alchimia, e questo non succede ovunque."
E della città? Come ti sei trovato in Puglia? "Sai, son di Napoli, Bari la ricorda un po'. Ha un lungomare meraviglioso ed ho avuto modo di visitare la città con i miei tanti amici del posto. Ah, poi sono andato alla festa di San Nicola e fu divertente. Cosa mi piace di Bari? Tutto".
Dicevi prima dell'alchimia nello spogliatoio del Bari. Quindi non ti sorprende che anche ora tra i galletti ci sia grande armonia? "No, non mi sorprende affatto, quello dell'anno scorso era un gruppo spettacolare e, considerando che grosso modo non ci sono stati stravolgimenti...poi, soprattutto, al timone del Bari è rimasto Torrente: la società ha fatto benissimo a confermarlo".
Che tipo di allenatore è Torrente? "Innanzitutto è bravissimo, molto preparato. Sa gestire il gruppo, sa toccare le corde giuste per caricarti, con i giovani ci sa fare..."
E umanamente? "Umanamente è ancora meglio. Sempre positivo, ti fa lavorare col sorriso. É davvero una brava persona".
A questo punto la domanda è: perchè non sei rimasto a Bari? "C'erano tutti i presupposti per rimanere in Puglia. E però il cartellino era del Siena e il Bari per questioni di budget non ha potuto confermarmi. La chiamata del ds dello Spezia, Nelso Ricci, uno che mi ha avuto con sè già ai dai tempi del Grosseto, è arrivata subito e ho accettato quella proposta. In Liguria sono felice ma ho ancora Bari nel cuore. La prima cosa che faccio dopo che finisco la partita con lo Spezia è vedere che han fatto i galletti. Faccio il tifo per loro".
Certo la stagione passata non è stata affatto facile..."Per nulla. Abbiamo avuto mille problemi eppure sono stati conseguiti risultati importanti. Vedi, tornando a Torrente, lui è stato bravissimo a isolarci, a non farci pensare alle questioni che non riguardavano direttamente noi calciatori e che pure agitavano l'ambiente. Ogni volta che ci toglievano punti in classifica noi reagivamo alla grande e questo è successo anche nel campionato in corso. Il Bari di oggi gioca un ottimo calcio e meriterebbe più punti di quelli che ha. L'ho visto spesso, per esempio contro il Verona: ecco, in quel caso un pareggio sarebbe stato un risultato più giusto. Importantissimo è oggi Bellomo: finalmente è esploso, ma già dall'anno scorso si capiva quanto fosse bravo".
Qual è stato il momento più brutto e quello più felice della scorsa stagione? "Il più brutto la gara contro il Cittadella in casa: giocammo male e finì 2-2. La gioia più grande invece il gol al San Nicola contro il Brescia".
Ripensando allo scorso campionato, hai qualche rimpianto? "Sì, eravamo una bella squadra e se avessimo eseguito alla lettera quello che ci chiedeva il mister avremmo spiccato il volo" .
Dei biancorossi con chi ti senti ancora? "Soprattutto con Caputo, Claiton e Ceppitelli, un ragazzo eccezionale. Poi sono molto amico di Iunco, che ho avuto come compagno di squadra al Torino. Il Bari di oggi è composto da bravi ragazzi nonchè ottimi giocatori".
Che campionato prevedi per Spezia e Bari? "Come ti dicevo prima noi siam partiti bene ma poi abbiamo un po' rallentato. Ora abbiamo difronte la gara contro il Grosseto e per noi sarà un'occasione per rilanciarci. Obiettivi? Guarda la nostra rosa: Okaka, Sansovini, Di Gennaro, Porcari...con giocatori così non puoi non raggiungere almeno i playoff. La società è molto ambiziosa, la Serie B è un campionato lungo e tutto può accadere. Del Bari, invece, dico che sta facendo quel che deve fare. La squadra gira e può ottenere una salvezza tranquilla. Se Nicola (Bellomo, ndr) continua a giocare così e Caputo e Iunco dimostrerannno ancora di intendersi alla perfezione..."
Agostino, l'intervista è finita. Vuoi in conclusione fare qualche ringraziamento o saluto in particolare? "No, voglio però salutare con affetto tutti i tifosi biancorossi: sono così appassionati, davvero io li porto nel cuore. Gli auguro di avere presto una gioia: quella di rivedere il Bari in Serie A. La città merita quel palcoscenico...e poi il San Nicola è uno stadio che più bello non ce n'è".
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