Da un Bari che si salva ad un Bari che retrocede in serie B. Il viaggio nel tempo continua, con un ritorno all'annata 2000/2001, l'ultima stagione in serie A, prima di quella riconquistata da Antonio Conte (che poi è andato via lasciando spazio a Ventura ed al suo Bari meraviglia).

Nell'annata precedente il Bari si era salvato nelle ultime giornate, finendo 3 punti sul Torino quart'ultimo, presentandosi dunque ai nastri di partenza del primo campionato del nuovo Millennio, ma con “vecchie” ambizioni (la salvezza, dunque). La rosa a disposizione di Mister Fascetti non è proprio di prim'ordine, anche se c'è un Cassano (esploso nel finale della stagione precedente  con quel memorabile gol all'Inter) da cui partire.

La stagione inizia con l'immediata eliminazione dall Coppa Nazionale per mano del Torino (2-1 a Torino e 0-0 a Bari)e solo con il Verona e con la Fiorentina, perdendo invece contro Juventus, Atalanta, Parma e Milan, prima del bruciante 2-0 subito al “Via del Mare” contro i rivali di sempre del Lecce. Il Bari, oramai mestamente ultimo, riesce comunque a dare segni positivi vincendo contro l'Udinese e contro il Bologna, soccombendo però con il Napoli prima e con il Perugia (addirittura per 4-1) poi, e anche contro Lazio e Vicenza. Il girone di andata si conclude con il buon pareggio ai danni della Roma, la vittoria contro la Reggina, prima di perdere a S.Siro con l'Inter ed in casa con il Brescia, e con un totale di 12 punti fatti.

Il girone di ritorno non è certamente dei migliori, dal momento che il Bari raggranellerà la miseria di 8 punti; perde le prime due partite (Verona e Juventus, entrambe di misura), pareggia in casa con l'Atalanta e vince sulla Fiorentina. Rimonta? Macchè, altre 2 pesanti sconfitte con Parma e Milan, con 4 gol di scarto, con la nota positiva della rivincita sul Lecce (battuto in casa per 3-2), per poi perderle tutte (salvo fare un punto in casa contro il Vicenza alla 30esima giornata); ebbe del clamoroso il 4-3 casalingo rimediato dal Perugia che costò la panchina a Fascetti (gli subentrò Sciannimanico ma troppo tardi per un cambio di direzione), con il Bari in vantaggio 3-0 e rimontato dai ragazzi di Cosmi negli ultimi 23 minuti del match.

Era il Bari di Said, Mazzarelli, Poggi, Madsen, Daniel Andersson, Knudsen, Sibilano, Collauto, Giorgetti, Bellavista, Markic, Perrotta, Valdes, Gillet (che rimpiazzò Mancini che lassieme a Garzya, litiga con la proprietà rescindendo i propri contratti), Cassano (ceduto alla Roma per 60 miliardi) ecc.: tutti uomini che non potevano fare granché per la squadra, un insulso mix di giovani di belle speranze che non si amalgamò mai e non poteva produrre che una amarissima retrocessione-

Troppe, davvero troppe, le analogie con questa stagione, che, sciaguratamente, condanna il Bari, Bari e i baresi tutti, alla serie B. Nessuna certezza, e con anche il capitano pronto a fare le valigie: speriamo solo che di quella stagione non si ripetano le tempistiche per il ritorno in serie A, dacché ci vollero ben 8 anni e una retrocessione in C (poi “annullata” causa del fallimento del Napoli) per rivedere i ben piu illustri palcoscenici. 

Sezione: Amarcord / Data: Dom 17 aprile 2011 alle 12:30
Autore: Massimiliano Alongi
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