Ancora un pareggio. Il Bari, dalla chirurgica vittoria di Ascoli in poi, ha dimenticato come si vince. Magro il punto racimolato al Curi, specie in considerazione del contemporaneo "x" del Trapani che, a tre giornate dalla fine, ringrazia e resta avanti in classifica. Non una bella partita quella giocata dai biancorossi di Camplone incapaci di impensierire un avversario visibilmente più furioso e che, di fatto, si giocava le ultime chance di aggancio al treno play-off.

Un po' meglio gli umbri, guidati in attacco da Ardemagni e dall'ispirato ex Stefano Guberti, devastante a sinistra sul malcapitato Donkor. Quasi in nulla pervenuti i galletti che ritrovavano Dezi e Maniero dal primo minuto. Proprio le due new entry sono parse lontane parenti dei calciatori apprezzati in altre occasioni. Scarico e più nascosto del solito il gioiellino di proprietà del Napoli, addirittura fermo il centravanti, protagonista nel finale di goffe azioni e vistosi rallentamenti al gioco. A nulla sono valse le sporadiche iniziative di Rosina e Sansone, e la garra in mezzo manifestata da Romizi. E' finito così per essere il sempre attento Micai, per buoni tratti del match, il biancorosso più sollecitato. Si è sgolato in difesa Di Cesare, ma da dietro l'ex Brescia ha potuto far ben poco.

Se già la gara col Modena aveva mostrato i limiti in partita del Bari, quella col Perugia ha aggiunto ulteriori verdetti al pericoloso imbarazzo attuale di garantire continuità ai propri match. Passi il solito primo tempo avulso, ma anche nella ripresa Valiani e soci non sono riusciti a cambiare ritmo. L'entrata di Tutino è servita solo ad allungare la lista degli impiegati, ma nulla ha vivacizzato in zona offensiva. L'ingresso di Defendi è arrivato quando ormai le squadre erano prossime a rientrare nel tunnel. Peggio è andata a Puscas, rimasto per novanta minuti in panchina.

Serve un altro Bari per giocarsi con prepotenza l'ultimo posto per il paradiso. Feroce fin da subito, in grado di cambiarsi in modo più efficace in partita, meno dipendente dalle invenzioni estemporanee dei suoi assi. Nulla è certamente perduto, anzi. Le ultime tre gare della stagione regolare offrono nuovi e stimolanti banchi di prova. Non esisterà questa volta doppio risultato: con Cagliari, Brescia e Trapani, non si potrà più sbagliare, per non perdere gerarchie e scale di opportunità tradizionalmente preziose. La mission è estremamente chiara: battere tre colpi, e terminare più in alto di tutti.

Sezione: Copertina / Data: Sab 30 aprile 2016 alle 17:55
Autore: Davide Giangaspero
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