Piace ai baresi perché in epoca moderna è stato il vestito più utilizzato dal Bari. Piace perché è quello con cui il Bari, meglio che con altri, ha sfiorato il sogno Serie A. E' difficile consegnare ad un'intera città la leadership di una singola corrente. Ma, forse, sul 4-3-3 qualcosa di vicino alla baresità in senso assoluto esiste per davvero. Sarà un caso ma chiunque ha provato a discostarsi per qualche tempo dallo spartito classico è risultato inghiottito, ancor più spesso esonerato. Scherzetti del 4-3-3 che, a Bari, vuol dettar sempre legge. E allora più di qualche sorriso è spuntato ieri quando Stefano Colantuono ha ammesso di pensare al modulo che più piace ai baresi. Nessun mielismo, solo qualche convinzione evidentemente differente rispetto al suo predecessore.

Passato glorioso, dicevamo. O meglio assai simpatico da risultare inscrivibile nella storia. Che poi, il Bari la Serie A per davvero l'ha raggiunta col 4-2-4 di Conte e l'ha difesa, almeno per un anno, ancora con quel modulo. Fu il biennio di Torrente a lanciare il tema. Un Bari giovane e sbarazzino sprintò prima sulle ali di Stoian e Forestieri, poi su quelle di Fedato, Iunco e Tallo. Centravanti Caputo, mentre a centrocampo cresceva l'estro di Bellomo, e la garra contagiosa di Sciaudone, oltre all'infinito di Defendi, plasmato mezzala, dopo anni da esterno puro.

Illuminante fu il ricorso al 4-3-3, dopo un breve periodo di riflessione, anche per Alberti e Zavettieri. L'inedito duo osò pensare a qualcosa di diverso prima di riabbracciare l'usato sicuro e coltivare la remuntada. Galano il fiore all'occhiello, Joao Silva la sorpresa. Nadarevic e Cani i valorosi puntelli a chiusura del tridente. Sogno arrestatosi a Latina, l'anno dopo grossi cambiamenti. Partì Mangia col 4-4-2, proseguì Nicola con una maldestra idea di difesa a tre, prima del ritorno al 4-3-3, questa volta con alterni risultati, in quella come nella passata stagione.

Ci riprova Colantuono. "Bari non si può rifiutare", ha detto in fase di presentazione. Forse aveva già compreso nel pacchetto anche il modulo. In fondo, dopo l'affronto di Stellone, sarebbe, per lui a Bari, il sesto anno consecutivo. Roba da chiavi della città.

Sezione: Copertina / Data: Ven 11 novembre 2016 alle 17:00
Autore: Davide Giangaspero
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