Con un secondo tempo da Serie A il Bari batte il Pescara e si avvicina alla testa della classifica. Splendido ancora una volta il connubio fra squadra e San Nicola, tandem vincente per la settima volta in questa stagione. A decidere il match Franco Brienza, entrato come spesso capita nella ripresa per appesantire ulteriormente il quid tecnico di un Bari oggi a tratti persino devastante. E in effetti proprio una punizione velenosa dell'ex fantasista del Bologna (leggermente deviata) ha permesso al Bari di trafiggere la porta di Fiorillo che pareva stregata.

Ottima, come detto, la prestazione della squadra. Tanti i promossi: dall'olandese Anderson, peperino e assai pericoloso sulla fascia destra, a Cissè, prima punta di movimento tutta sportellate e servizi ai compagni. In regia, poi, si è fatto apprezzare non poco Petriccione, preciso e ordinato al punto giusto tanto da non far rimpiangere Basha. La sensazione è che il Bari abbia trovato ormai certezze in chi, finora, sembrava solo rientrare nel largo bacino delle belle speranze.

Può sorridere quindi Grosso per una creatura a cui, di fatto, manca soltanto il blitz esterno per chiudere il cerchio. Arriverà. Intanto i biancorossi volano fra le mura amiche e mettono, al cospetto di un Zeman insolitamente tramortito, un altro importantissimo mattone sulla strada della consapevolezza.

Sezione: Copertina / Data: Dom 12 novembre 2017 alle 22:35
Autore: Davide Giangaspero
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