Giù per mano del calciatore più cinico presente in campo. A parti invertite, del resto, Pazzini avrebbe concretizzato almeno una (se non tutte) le occasioni create dal Bari, specie ad inizio ripresa. Invece il Pazzo, merce rara per la categoria, ha spostato tutto dalla parte dei padroni di casa l'equilibrio di un match che con orgoglio il Bari stava conducendo verso un pari dignitoso. Senza considerare il risultato, la crescita in compattezza e mentalità era sembrata infatti chiara in una trasferta, la prima dell'era Colantuono, in cui i biancorossi non stavano ballando eccessivamente, mantenendo costante la forza di ribattere colpo su colpo ad un avversario quotatissimo, almeno fino a quella maledetta zampata del centravanti ex Milan, caduta a cinque minuti, o poco più, dal novantesimo.

Che poi, in verità, la situazione si era complicata fin dal pre-partita, quando Maniero si è aggiunto in extremis a Valiani nel quadro dei calciatori non pronti, almeno per l'undici iniziale. E in effetti l'opzione De Luca (e la sua ormai stucchevole capacità di non incidere, per giunta da finto nueve) ha ricalibrato al ribasso le prime velleità di un Bari che, dopo un primo tempo di assestamento, ha poi trovato gamba e qualche interessante intuizione con la presenza in campo di tutti i titolarissimi. Peccato solo che a quel punto, davanti alla porta difesa da Nicolas, si sia presentato proprio Furlan che ha confermato la stagione sfortunata sparacchiando a tu per tu col portiere l'occasione più ghiotta per il vantaggio. 

Mire imprecise in un contesto di gara che ha visto poi il Verona spingere quel tanto da confermare di essere la squadra più pronta a gestire le situazioni, e uscire alla distanza. Rete di Pazzini e gara lì chiusa fra il dispiacere di un Bari che ha perso un match che sapeva essere complicato. Resiste attorno alla squadra di Colantuono (apparso infuriato sul finire della gara per una direttiva sull'ultimo cambio non concretizzata dal suo stesso staff) la sensazione di una rosa corta e tremendamente incompleta. Con questi presupposti il miracolo sarebbe stato davvero uscire indenni dal Bentegodi. Sette minuti in meno e il Bari avrebbe comunque centrato un risultato positivo. A pochi giorni da dicembre vien già da dire (con dispiacere, ma sana oggettività) che non sarà in concorrenza col Verona che il Bari disputerà il suo campionato.

Sezione: Copertina / Data: Dom 27 novembre 2016 alle 19:40
Autore: Davide Giangaspero
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