Bologna. Un avversario importante per giocarsi l'ultima chance per avvicinarsi ai play-off offerta da questo mediocre campionato di serie B. Non sarà il Bologna di Roby Baggio, di Beppe Signori o degli svedesi Andersson e Ingesson (due che da queste parti hanno fatto benissimo) ma è pur sempre una squadra di livello, in corsa per tornare in quella serie A a cui aveva detto addio, tra le polemiche, lo scorso anno.

Nelle ultime partite i felsinei hanno accusato un calo di rendimento che rischia di compromettere, vista la straordinaria rimonta del Vicenza, le possibilità di mantenere il secondo posto in classifica che significa promozione diretta. E più di un'indiscrezione rivela che, in caso di ennesimo passo falso, la panchina di Lòpez potrebbe saltare. A complicare ulteriormente la situazione una serie di assenze, tra infortuni e squalifiche, che hanno decimato la rosa a disposizione del tecnico uruguagio.

Riuscirà il Bari ad approfittarne? Difficile fare previsioni. Se ci fosse una classifica per i punti buttati nel corso del torneo i galletti sarebbero indiscutibilmente al primo posto con un margine di vantaggio sulla seconda superiore a quello del Carpi. L'ultima dimostrazione l'abbiamo avuta sabato scorso. Nonostante siamo ad aprile ed in Sicilia la temperatura superasse i venti gradi, i biancorossi si sono travestiti ancora una volta da Babbo Natale regalando il gol del pareggio ai padroni di casa a trenta secondi dalla fine della partita. 

BEFFA - Per quanto fatto vedere sul campo il Bari non meriterebbe certo di poter essere ancora in corsa per i play-off. Ma gli Dei del calcio sanno essere bizzosi. E anche un tantino beffardi. Ogni volta che i pugliesi hanno sprecato l'occasione buona per dare una svolta al proprio campionato, quasi tutte le loro dirette concorrenti per i play-off hanno fatto ugualmente cilecca. Con il risultato che il distacco dall'ottavo posto è rimasto invariato. Cinque punti in sei partite sono, almeno in teoria, recuperabili.

SEGNALE - Sia Gianluca che Romeo Paparesta dopo la sfida coi siciliani hanno riferito di una squadra furibonda per il gol subito nel finale. E' arrivato il momento di mettere in campo questa rabbia e tramutarla in voglia di rivalsa. Anche e soprattutto perché Davide Nicola, nella conferenza flash di oggi pomeriggio, ha lanciato un segnale chiaro e preciso come mai aveva fatto prima d'ora. Basta chiacchiere, contano i fatti. Lo staff tecnico, presente al fianco dell'allenatore (dal collaboratore di campo Manuele Cacicia, al preparatore atletico Gabriele Stoppino a quello dei portieri Rossano Berti), sta lavorando al meglio delle sue possibilità. La formazione è stata comunicata con un giorno d'anticipo. Adesso sta ai calciatori giocarsi il tutto per tutto e provare a dare un senso a questo finale di campionato. Ad accoglierli ci sarà un San Nicola vestito a festa. 

PUBBLICO - La società ha infatti deciso di ridurre al minimo i prezzi dei biglietti per riempire lo stadio (probabile che si raggiunga il nuovo record spettatori del campionato) e offrire un colpo d'occhio come non si vedeva da tempo. Una scelta che ha fatto storcere il naso ad alcuni puristi del tifo. E' un dato di fatto che, così facendo, ci saranno persone che difficilmente possono essere catalogate come tifosi: occasionali, gente attratta più dall'opportunità di passare a costi ridotti un prefestivo diverso dal solito che per reale attaccamento ai colori biancorossi. Non sta a noi giudicare tali scelte. Ognuno è libero di fare quello che vuole nel rispetto delle leggi e nessuna legge vieta di acquistare biglietti per una partita solo perché non si tifa quella determinata squadra. Discorso che vale per questa gara così come valeva per le ultime della scorsa stagione quando, con Novara e Latina, venne registrato il tutto esaurito. Proprio in questo periodo, la scorsa primavera, Defendi e compagni diedero il via a una rimonta che li avrebbe portati da metà classifica al sesto posto. Giocò un ruolo non indifferente la spinta della gente, non solo i tifosi, che sostenne fino alla fine una squadra che, contro qualsiasi avversario, in casa come in trasferta, dava tutto quello che aveva (e forse anche qualcosa in più) pur di inseguire un sogno. Forse sarebbe il caso di prendere esempio. 

Sezione: Copertina / Data: Gio 23 aprile 2015 alle 17:00
Autore: Francesco Serrone
vedi letture
Print