Miseramente giù, su un campo di patate. E come un sacco il Bari è sprofondato al cospetto di un avversario nettamente più in palla. Il Palermo, giunto al San Nicola con fare da big, ha imposto la sua legge nella ripresa, quando prima Rispoli, poi Trajkovski, e infine Coronado con una gemma, hanno emesso un passivo chiarissimo. Nulla è andato bene nella domenica che doveva costituire la giornata della vera prova di maturità per il Bari. In casa, di fronte ad un Palermo incerottato, la prospettiva di salire sul trono: la squadra biancorossa non ha mai dato la sensazione di poter impensierire l'avversario, uscendo - quel che è peggio - non solo sconfitta, ma anche tramortita.

Un appunto doveroso sul terreno di gioco. Non che questo Bari abbia fatto granché per ritenere che sarebbe andata diversamente su un campo migliore (sullo stesso campo del resto ci ha giocato anche il Palermo), ma il San Nicola odierno, sabbioso in lungo e in largo, ha ulteriormente abbassato lo spettacolo. Vien da chiedersi per quanto tempo ancora una realtà di prestigio per la B come quella barese possa permettersi di far giocare a calcio dei professionisti in queste condizioni.

Parentesi ambientale chiusa (possibilmente con rimedi quanto prima), lo spartito tecnico ha registrato la giornata incolore di Galano (sostituito ben presto), il letargo convinto di Improta (che dura ormai da qualche tempo) e una fase difensiva tutt'altro che impeccabile in cui immischiato è finito fra gli altri il giovane De Lucia, trafitto per tre volte alla prima da titolare in Serie B. Il suo esordio sarà ricordato come perlomeno amaro, la partita del Bari - invece - come l'ennesima occasione persa di una squadra che non sa volare.

Sezione: Copertina / Data: Dom 10 dicembre 2017 alle 19:40
Autore: Davide Giangaspero
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