Quindici volti nuovi di zecca (esclusi, dunque, i calciatori già di proprietà rientrati alla base e il caso Caturano) i tifosi biancorossi non li vedevano da un pezzo. C'è un po' di tutto nella scorpacciata estiva del Bari. I piedi tecnicamente più che rodati di Sansone e Rosina, le qualità caratteriali di gente come Di Cesare, Del Grosso, Porcari e Valiani, i gol (18 solo nella passata stagione, con due maglie diverse) di Maniero, e quel pizzico di talento da sgrezzare che giocatori come Puscas e Camara non dovrebbero proprio far mancare.

E pensare che leggende e voci di corridoio hanno narrato anche ieri di un Paparesta attivo a 360 gradi e smanioso di non lasciare nulla al caso. La sensazione di aver completato l'opera, e le probanti trattative imbastite (e concluse) sul fronte esuberi, hanno suggerito di limitarsi, per così dire, alla certificazione del doppio aggancio a Rosina e Maniero.

Sì, è un Bari da A. Lo dicono ora i numeri, o meglio i curriculum di chi è arrivato e che si aggiunge a chi in rosa c'era già. Gente come De Luca, Contini, Sabelli (a proposito, il chiacchieratissimo laterale romano alla fine è rimasto) e Donati ha calcato il palcoscenico della massima serie oppure lo ha sfiorato, andando già molto vicina a meritarselo. Certo, il capitano del Carpi dei miracoli, l'autore del gol-promozione con cui il Bologna ha avuto la meglio nella finale play-off della passata stagione, non hanno fatto altro che aumentare la batteria di calciatori oggi di grido a disposizione di Nicola.

Nicola, appunto. Alzi la mano chi oggi in B può contare sulla vastità di soluzioni a disposizione dell'ex tecnico del Livorno. Un paio di squadre, non di più, almeno sulla carta. Il trainer piemontese aveva richiesto interventi di sostanza. Ecco, al termine di una campagna così, la sensazione è che sia lecito aspettarsi ora quelle parole al miele verso la società che mancarono a gennaio e che per tutta l'estate, legittimamente, sono state procrastinate al gong finale. Compattare il gruppo, introdurre i nuovi nei binari, per poi far viaggiare una macchina dal motore più che interessante.

Questo il diktat per un allenatore che fin qui ha avuto il merito di dare stimoli e continue scosse alle asticelle di ambizione. Ma che in campo dovrà tradurre finalmente in fatti le idee raccontate. Il progetto tecnico cresca e provi a farlo in fretta. Bari, e il suo presidente, hanno voglia di volare.

Sezione: Copertina / Data: Mar 01 settembre 2015 alle 10:00
Autore: Davide Giangaspero
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