Quattro vittorie, quattro sconfitte, un pareggio. Il Bari di Grosso è una squadra a metà del guado. Mai abbastanza frizzante da vellicare i cultori della bollicine, nè tantomeno così disastroso sul piano del gioco da calamitare vagonate di critiche. Certo è già ben palpabile, come si suol dire, la mano del tecnico. Il desiderio di mantenere percentuali bulgare di possesso palla e di mettere in mostra le buone doti di palleggio dei galletti. Lo spregio per ogni forma di tatticismo. Sono tutti elementi che hanno sin dall'inizio della stagione marcato l'ideologia coraggiosa dell'ex allenatore della Primavera della Juventus.

"La classifica è bugiarda", ha commentato Grosso al termine della gara contro la Pro Vercelli. Una frase che di solito i tecnici pronunciano quando i rimpianti si accumulano. E in effetti i biancorossi ne hanno scialati di punti. Basti pensare all'inizio shock contro l'Empoli (due gol subiti nei primi undici minuti), ai regali distributi al Frosinone (papere di Cassani e Micai), al vantaggio concesso allo Spezia pur giocando in superiorità numerica, per finire con la rete di Morra allo scadere nel match di sabato contro i piemontesi. Una sequela così lunga - e siamo solo alla nona giornata - che non può essere frutto del caso. Se tre indizi fanno una prova, figuriamoci questo accumulo. E infatti è stato lo stesso tecnico dei biancorossi a dire, con un'onestà intellettuale che gli fa onore, di non credere nella sfortuna. E allora cosa c'è che ancora non va? Certamente ha pesato spesso un approccio troppo morbido alle gare. Altre volte, poi (è il caso proprio della gara contro la Pro Vercelli, quando sul 2-1 il tecnico ha mantenuto un assetto ultraoffensivo con Tello e Iocolano mezzali più davanti Galano, Floro Flores e Improta), la voglia di mostrarsi senza paura ha finito per mostrare fragilità difensive lenite dal passaggio alla difesa a 3 ma non del tutto curate. E in effetti sono davvero troppi i gol subiti (12 in 9 gare) in proporzione alle (di solito poche) occasioni concesse agli avversari. 

E quindi? Grassadonia, prima della sfida contro il Bari, aveva chiesto ai suoi di essere più "ignoranti". Ovvero di scendere in campo senza vergognarsi di cercare ad ogni costo il massimo profitto possibile. Ecco, forse un po' di sano machiavellismo non guasterebbe anche alla squadra biancorossa. In fondo, che si lotti per la salvezza o per la promozione, spiluccare il più alto numero di punti possibile resta sempre il miglior viatico per agguantare l'obiettivo.

Sezione: Copertina / Data: Mar 17 ottobre 2017 alle 15:00
Autore: Diego Fiore
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