Una beffa pazzesca. Non la prima di questo genere in un campionato che poteva decollare oggi (complici pure i risultati dagli altri campi) e che invece è rimasto com'era, con un Bari incapace ancora una volta di strappare punti alla concorrenza e agganciare con realismo la zona della promozione diretta (appena due sarebbero stati i punti di distacco dalla seconda piazza in caso di vittoria).

Pettinari, su dormita della difesa barese, ha sancito un pareggio doloroso e amaro per il modo in cui è arrivato e per quello che di assai prezioso ha tolto. Eppure, il primo tempo all'Adriatico era stato più che positivo, con il Bari padrone del gioco e del campo, in vantaggio con Nenè e poi abile a sfruttare le ripartenze con il micidiale Anderson protagonista di un encomiabile coast to coast nell'azione del provvisorio 2-0. Puntualizzazione sull'olandese: giocatore da Serie A, nulla da dire. Il problema semmai è stato tenerlo troppo tempo nascosto dal campo, fuori ruolo (ala d'attacco), o addirittura in panchina.

Ripresa certamente meno lusinghiera: il Pescara ha prima accorciato le distanze e poi sfiorato il pareggio fino al tap-in di Pettinari. Decisivo, a tratti eroico, Alessandro Micai, muro umano sulle iniziative abruzzesi, incolpevole sulla punizione che ha fissato il risultato sul pareggio.

Tanto il rammarico. L'occasione, oggi, era davvero ghiotta. Contro un avversario in difficoltà (e il primo tempo aveva dato effettivamente traccia di ciò), i biancorossi hanno regalato due punti. Polemiche a fine gara e un principio di rissa hanno completato il quadro di una sfida nervosa che tanto di brutto ha detto nelle ore di vigilia e che altrettanto rammarico, squisitamente tecnico, ha finito per lasciare nell'evoluzione dei novanta minuti.

Sezione: Copertina / Data: Sab 14 aprile 2018 alle 17:15
Autore: Davide Giangaspero
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