Il secondo ko consecutivo. Più amaro, certamente, rispetto a quello di Empoli dove in tanti avevano esaltato una prestazione con più di qualche spunto. Non esattamente come quella di quest'oggi al San Nicola dove il Bari ha perso la contesa contro un avversario non irresistibile, capace di approfittare di una leggerezza singola in occasione del contatto da rigore e della solita imbucata centrale a metà fra i due marcatori di turno che ormai il Bari ha "imparato" a concedere, e quindi soffrire, maledettamente. I primi fischi stagionali dello stadio hanno così ricordato molto da vicino quelli della passata stagione: peccato perché il Bari di Grosso (che avrà tempo e modo di rialzarsi) sembrava aver trovato una certa identità.

E in effetti nella prima mezz'ora di gara (fino all'ingenuo pestone di D'Elia su Falzerano), i biancorossi avevano trovato la supremazia territoriale ben contenuta da un Venezia tutto alla difensiva che non aspettava altro che l'episodio puntualmente materializzatosi. Di lì in poi il Bari ha esercitato una pressione confusionaria, proseguita per tutta la ripresa, con dapprima la controindicazione della concessione del raddoppio di Zigoni, poi l'innesto di praticamente tutta la batteria offensiva a disposizione che nulla, comunque, ha prodotto in termini di tabellino.

Emblematico il pallone sparacchiato alto da Floro Flores a porta praticamente vuota sul finale. Segno di una giornata evidentemente storta, la consolazione è che non sarebbe servito probabilmente a nulla visto ormai l'orologio impietoso e i festeggiamenti, di lì a pochi istanti realtà, di un Venezia quasi sorpreso da così ampia e gentile concessione. Questa volta, giustamente, niente applausi.

Sezione: Copertina / Data: Sab 09 settembre 2017 alle 17:10
Autore: Davide Giangaspero
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