Finalmente i tre punti. Il Bari li aspettava da tanto, troppo, tempo. E fa niente che il rotondo successo scaccia-pensieri (mancava da oltre un mese) sia arrivato in casa contro la squadra ultima in classifica, quella del San Nicola era una gara dove i biancorossi si giocavano sportivamente la vita. Sarà un caso ma nel match della svolta, ha sorriso più di tutti chi, fin ad ora, non aveva potuto dare il suo contributo ad una nave in cerca di identità. Chissà che, proprio i due gol di Monachello, attaccante di livello per la categoria, forse anche qualcosa di più, non finiscano per esser ricordati più in là come quelli del sospirato e possibilmente definitivo ritorno alla normalità per lui, e per la squadra, dopo settimane di emergenza.

D'intuito e con senso della porta il primo gol, premio ad una coraggiosa girata dalla distanza. Più ragionato ed egregiamente costruito il secondo gol personale, quello che - anticipato dal primo sigillo di Ivan (altra bella storia...) - ha chiuso i conti di una gara ben condotta per gli interi novanta minuti.

Che poi, decisivi nel pomeriggio biancorosso sono stati un po' tutti i ritorni. Al di là dei gol di Monachello, hanno giocato una gara ispirata gli esterni Ivan e Furlan, ha ben impressionato a centrocampo il dimenticato Romizi, si è ripreso la difesa Moras, fiero baluardo in coppia con Di Cesare. Nel finale ha fatto capolino in campo persino il misterioso Doumbia. Tanti volti, tante storie, di un Bari che, anche con loro, spera di aver dato un calcio definitivo alla sua sfiga.

Sezione: Copertina / Data: Sab 22 ottobre 2016 alle 16:56
Autore: Davide Giangaspero
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