Un ascensore di emozioni. Peraltro tutte o quasi raccolte nel finale di gara. Il Bari ad Ascoli conquista un punto assai pepato, non senza rammarico. In fondo la zuccata all'improvviso di Tonucci stava per consegnare ai biancorossi una partita che, dopo l'espulsione dell'ingenuo Daprelà, si era fatta terribilmente complicata. Un po' per la salute di un avversario propositivo, un po' pure per la consueta timidezza offensiva (anche in termini di assetto) mostrata dal Bari formato trasferta, alla fine forse proprio l'inferiorità numerica, se non soltanto la necessità di sopperire alla stessa, ha dato sussulto al Bari e alla sua gara.

Pareggio comunque giusto visto dall'angolatura dei padroni di casa, quello acciuffato da un'altra incornata, ma di Perez (cresciuto nel vivaio biancorosso). Una beffa per il Bari che pregustava il blitz. Da pennarello rosso, proprio come il cartellino sventolato dall'arbitro Baroni, l'intervento di Daprelà. Ammesso pure che in nove casi su dieci la scomposta scelta vien generalmente punita col giallo, francamente evitabile è sembrato il rischio corso in una zona del campo parecchio inutile.

Al contrario fin troppo prudente e dimesso è sembrato l'atteggiamento iniziale di un Bari che, schierato col 4-3-3, ha relegato ad un ruolo troppo esterno Brienza, imbottendo di centrocampisti la manovra, senza particolari cervelli in rosa. Considerata la stessa disposizione dell'Ascoli (sì vivace e propositiva, con una linea a tre di trequartisti in cui ha ben figurato il giovane Orsolini) il Bari avrebbe potuto anche giocarsela in modo speculare e con più coraggio, magari come contro l'Avellino. Scelte e approcci che oggi evidentemente non hanno pagato, fermo restando la tenuta di una squadra che poteva soccombere e invece è rimasta ancorata all'obiettivo dell'imbattibilità anche nel momento più difficile. 

Magari il mercato regalerà al Bari qualche pedina offensiva per trovare maggior fluidità in avanti (anche oggi Maniero è parso un fantasma, mal assistito). Nel frattempo il Bari ha pensato a limitare i danni e non prenderle, in attesa della Spal, ultimo incrocio di un 2016 senza salti di qualità realmente annoverabili.

Sezione: Copertina / Data: Sab 24 dicembre 2016 alle 17:15
Autore: Davide Giangaspero
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