Senza storia. Il Bari bissa la sconfitta dell'andata e, in modo forse ancor più fragoroso, cede il passo ad un Cittadella ben organizzato. Nella prima gara di un 2017 aperto come peggio non si poteva, i biancorossi hanno faticato a trovare una dimensione in partita perdendo duelli praticamente in ogni zona del campo. Peccato, perché il primo vestito del nuovo anno contemplava già qualche volto nuovo e una buona dose di aspettative comprensibilmente annesse. Certo, è presto per dare giudizi sui nuovi ingressi. Ma la squadra, tutta, vecchi e nuovi, ha mostrato limiti evidenti nell'interpretazione di una gara che ben altro ci si aspettava potesse dire sulle ambizioni del Bari.

E invece è mancata la grinta fin dal primo tempo. Un centrocampo piuttosto statico (in cui il solo Basha, comunque di rado, ha alzato il passo) si è accompagnato ad un duo centrale difensivo ai minimi storici. Né Di Cesare, né Capradossi hanno infatti replicato le gare eleganti manifestate in altre occasioni quando, al loro fianco, c'erano giocatori meno leziosi e più pragmatici come Tonucci e Moras. 

Hanno lasciato a desiderare, quindi, i movimenti di un Bari con le idee evidentemente confuse. In entrambi i gol responsabilità nette in fase di recupero hanno spalancato la porta agli avversari. Tanto che quasi fantozziano è apparso il tap-in di Schenetti in occasione del raddoppio dei padroni di casa, frutto di una dormita generale sull'asse Capradossi-Fedele capace di rimettere in gioco un calciatore largamente attardato.

Al palo di Floro Flores (in palla, specie nei primi minuti seguiti al suo ingresso, poi nervoso), hanno replicato i legni di un Cittadella che ha rischiato addirittura di arrotondare ulteriormente il punteggio nella ripresa. Tutto male, molto male, per il Bari che, in attesa di nuovi colpi dal mercato (ma è solo questione di uomini?), ha incassato una battuta d'arresto senza orgoglio.

Sezione: Copertina / Data: Sab 21 gennaio 2017 alle 17:05
Autore: Davide Giangaspero
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