Il Bari non vince più. Dopo la debacle interna contro l'Empoli, ecco arrivare la seconda sconfitta consecutiva per i biancorossi, che cadono per 2-1 sul campo di un Livorno caparbio, ben messo in campo ma anche, a tratti, spaventato dalla determinazione del galletto, mai domo (soprattutto nella ripresa) e per questo spesso pericoloso dalle parti dell'estremo amaranto, tra i migliori dei suoi.

Questo il flash della partita, giocata a buoni ritmi da entrambe le formazioni. Parte meglio quella di casa, più contratta quella ospite, rivoluzionata, causa infortuni e squalifiche, dalla cintola in su rispetto alle ultime uscite di campionato. Pronti via ed è subito Dionisi-gol, grazie ad un rigore decisamente generoso concesso dal direttore di gara per fallo aereo di Dos Santos su Paulinho. Poi, sino alle rete del doppio vantaggio siglato da Schiattarella ad inizio ripresa, è solo (o quasi) Livorno. La reazione biancorossa, però, non si fa attendere più di tanto e, complici anche i cambi decisi da mister Torrente, la formazione barese inizia la sua personale partita, accorciando il risultato con Fedato al 72' ed andando ripetutamente vicina al pareggio con Galano, Iunco e Bellomo. La fortuna, purtroppo, non ci ha messo lo zampino per la felicità del Livorno, festante a fine gara nemmeno avesse vinto una Champions. Questo, però, significa che i padroni di casa rispettavano, e temevano, questo Bari, che senza le pesanti assenze avrebbe forse portata a casa qualcosa di più di un'inutile sconfitta.

Ora, però, bisogna davvero tornare a fare punti. La pazienza e la comprensione verso questi ragazzi (nel bel mezzo di un processo di crescita difficile e soggetto a comprensibili sbandamenti), resiste a prescindere. Se lo meritano, soprattutto per quanto fatto vedere in campo contro gli amaranto, seppur solo dopo lo svantaggio. La squadra c'è, reagisce, non ha mai voglia di perdere. Partire da questi punti fermi per risalire la china, ed allontanare le ombre della zona meno nobile della classifica, distante ora pochi passi. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 novembre 2012 alle 17:45
Autore: Andrea Dipalo
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