Destino da risolutore. Anche con lo Spezia il protagonista è stato Francesco Fedato, come spesso è capitato quando l'enfant prodige veneto è sceso in campo in questa stagione. Ancora di testa, come col Livorno. E solo gol decisivi, anche di rapina come sull'odierno tiro-cross di Ghezzal. Insomma, da bomber di razza, per ribadire un concetto: della sua voglia di emergere, questo Bari, non può proprio fare a meno.

Non solo individualismi però. Quelli strappati al San Nicola dai ragazzi di Torrente contro la formazione di Cagni, sono tre punti pesanti che costruiscono un balzo deciso (oltre che probabilmente decisivo) verso il traguardo della salvezza. Poche sbavature, e tanta fame, in una cornice di pubblico ridente, arricchita dalla presenza di bambini e genitori, eccezionalmente presenti sugli spalti del San Nicola.

Il Bari si è mostrato maturo al cospetto di un avversario partito con bel altri presupposti di una semplice e tranquilla salvezza, rimasto tramortito dalle folate veementi dei biancorossi. I Torrente-boys hanno avuto l'estremo merito di rituffarsi in avanti dopo aver subito il colpo di un pareggio inaspettato, sulla fucilata dal limite di Porcari.

Questione di maturità, accumulata al termine di un'annata speciale, partita tra mille interrogativi, ma che si sta concludendo con una sacrosanta certezza: il Bari è squadra viva, mai doma, che in campo mette tutto, a dispetto delle tenere età e dei riflettori di mercato sempre puntualmente accesi. Bravo Torrente a non aver mollato nel momento più duro, bravi i calciatori a ritrovare carattere ed equilibrio nel rush finale. E' anche così che si salvano i campionati.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 27 aprile 2013 alle 18:30
Autore: Davide Giangaspero / Twitter: @giangadvd
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