Il Bari perde male contro un Empoli forte ed autoritario, capace di sotterrare i biancorossi con un perentorio e meritato 4-0. A fine match, visi lunghi e fischi, ma solo nei confronti della squadra di casa, protagonista di una prestazione insufficiente, inaccettabile. Perchè perdere ci sta, specie contro avversari così forti, ma farlo senza lottare, senza idee, senza trovare una ben che minima reazione, no. Non può essere tollerato.

Undici rivoluzionato, come lo schieramento tattico. Rispetto a Cesena, mister Grosso cambia interpreti e disposizione, lasciando Galano in panchina e spedendo l'olandese Anderson in tribuna vista la possibile cessione nei prossimi giorni. Pronti via, dunque, e il Bari parte già con handicap tecnici evidenti. A questi, si sono poi sommati limiti di tenuta difensiva e palleggio. Limiti palesati sin dall'inizio. Una pochezza probabilmente condizionata dall'ennesimo cambio di modulo, che ha mandato in tilt i biancorossi, non nuovi a cadute di stile come queste.

Fischi, dicevamo. Meritati. Perchè una squadra che ambisce a quello che tutti sanno, non può soccombere così. Per giunta in casa. Con due gol per tempo, l'Empoli ha fatto sua una partita mai iniziata. Almeno per i biancorossi. La traversa colpita da Cissé a metà goleada ospite, non può cancellare la nullità dei biancorossi. Che contro i toscani hanno raccolto l'ottava sconfitta di una stagione che stenta a decollare. E che ora rischia di complicasi.

Grosso... alla brace. I malumori dei tifosi stanno trovando nel mister il capo espiatorio. Le responsabilità del tecnico sembrano evidenti. In fondo, in campo la squadra l'ha messa Grosso, che ha deciso di cambiare ancora volto alla sua creatura, stravolta come un calzino in tutti i reparti. Anche in attacco, dove nemmeno l'alternanza dei centravanti sta dicendo bene all'allenatore, a cui molti contestano anche la panchina di Galano, tenuto ai box per tutti i 90'. Scelta discutibile, quanto curiosa e sospetta.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 27 gennaio 2018 alle 17:20
Autore: Andrea Dipalo
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