Un passo indietro rispetto alla dirompente ripresa di Perugia. Il Bari, che ha impattato questa volta sullo 0-0, non ha dato continuità vincente alla sua marcia, confermando al Menti tutti i problemi di una fase realizzativa che non riesce proprio a decollare. Non che sia mancata la creatività in fase di programmazione. Ha sorpreso tutti Stellone schierando Castrovilli e non Monachello al fianco di Maniero, mentre Ivan ha fatto il suo esordio - in ombra - in maglia biancorossa sulla fascia (che non è la sua porzione di campo preferita, e si vede). Proprio come una settimana fa verve aggiuntiva l'ha data l'esperto Brienza che, arma da ripresa, ha sfiorato in un paio di occasioni il gol che avrebbe regalato ai biancorossi un nuovo prezioso blitz in extremis.

Ha retto almeno la difesa, ben supportata da un centrocampo tutta corsa formato da Fedele e Valiani (Basha e Romizi son rimasti invece in panchina per tutto l'incontro). Il risultato più lusinghiero è che questo Bari non sbanda, tema certamente non banale di fronte ad un Vicenza apparso volitivo, ma che non basta a ritenere quella vista contro gli uomini di Lerda un'identità da vertice che miri a comandare le partite, se non sempre, almeno spesso, e su tutti i campi: in casa e in trasferta.

La strada è lunga e c'è da lavorare tanto. Questo si sapeva. Qualche contraddizione però converrà presto risolverla: è ad esempio Cassani il titolare sulla fascia mancina difensiva? L'esperto ex Samp non pareva certo la prima scelta ai nastri di partenza, la sensazione nemmeno troppo nascosta è che stia costituendo una toppa così così in una casella che aspirava a ben altra freschezza. Detto della generosità atletica del duo di centrocampo (persiste qualche perplessità in tema di attitudine dello stesso alla fase di proposizione del gioco), non hanno sfondato ancora una volta gli esterni del primo tempo ove Furlan ha confermato la condizione precaria e il tatticamente enigmatico Ivan non ha impressionato, proprio come sempre l'ex Ternana e Fedato non avevano fatto contro il Perugia.

Il Bari, dunque, si trascina dalla trasferta in Veneto più di qualche interrogativo. Muove lentamente la classifica, e guarda al prossimo tour de force con un mucchio di cose da sistemare. Esiste una sacrosanta urgenza: trovare presto un senso ad un gruppo ancora tutto da sgrezzare.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 10 settembre 2016 alle 17:05
Autore: Davide Giangaspero
vedi letture
Print