Vincere aiuta a dare stabilità e concretezza al proprio lavoro e alle proprie idee. E alla propria classifica, ora più benevola e consona alle aspettative di una piazza che contro il Cittadella ha forse vissuto il momento più eccitante di questo primo scorcio di stagione. E non solo per il risultato finale.

Due indizi fanno una prova. Più indizi, invece, si trasformano in certezza. E quelle del Bari iniziano ad essere parecchie. Da Improta e Galano, deliziosi esterni dal gol facile, al prezioso Basha in mezzo al campo. Senza dimenticare Cissè, sempre più padrone del centro dell'attacco, e Busellato, ottimo in fase di interdizione ma anche bravo quando si tratta di gestire il pallone. E che dire di Gyomber, autentico baluardo di una difesa che sembra destinata a crescere ancora. Sbavature (ancora commesse) permettendo. E poi tutti gli altri: perchè tutti hanno e stanno dando il proprio onesto contributo.

Il sarto Grosso pare aver messo insieme i giusti filamenti. Il suo capo ora più definito, di qualità. Da mettere in evidenza anche l'atteggiamento tattico inculcato alla squadra, votata all'attacco e ad un possesso palla costante e mai banale, tranne che in alcune fisiologiche situazioni. Si palleggia per punire, e il Bari lo sta iniziando a fare con assoluta pericolosità. 

Dunque, felicità. In attesa dei prossimi impegni, Bari si gode il momento. La sensazione che ci si trovi di fronte ad una squadra finalmente all'altezza, è forte e giustificata. Sembra proprio che ai biancorossi non manchi nulla per essere protagonisti. In fondo, lo sono già. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 21 ottobre 2017 alle 19:00
Autore: Andrea Dipalo
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