Nessun volo pindarico ma crederci è ora doveroso. Dopo un terzo di stagione, i biancorossi sono in vetta alla classifica. E poco conta se sulla punta più alta della stessa o poco giù. Il Bari è lì,  in alto, ed è lecito sperare che ci resti sino alla fine di una stagione che, settimana dopo settimana, si sta facendo sempre più entusiasmante.

Le ultime convincenti prestazioni hanno consegnato al campionato una candidata prepotente, oltre che preparata. Qualità, quantità, esperienza: la locomotiva biancorossa è ben equipaggiata. Mancava solo la vittoria esterna, arrivata a Novara dopo una serie incredibile di vittorie casalinghe. Il ritrovato successo lontano dal San Nicola può ora imprimere la decisiva accelerata al cammino di una squadra apparsa in salute e coesa. Come piace a mister Grosso, che continua a mescolare le risorse a sua disposizione. Tutti, o quasi, sulla corda, perchè il tecnico abruzzese non rinuncia a nessuno dei suoi giocatori. Tutti, o quasi, protagonisti di un progetto che sta prendendo corpo e sostanza. Per la felicità di Sogliano (a cui vanno attribuiti grandissimi meriti) e del popolo barese, tornato legittimamente a sognare dopo anni di antipatica astinenza. 

Tutti giù per terra. Per volare alto bisogna sapersi equilibrare. Soffrire di vertigini non è poi così difficile. Mai come in questo momento il bene comune. Nessun proclamo, nessuna pretesa, ma restando uniti, tutti, si può davvero lottare per qualcosa d'importantissimo. Perchè i momenti difficili probabilmente arriveranno, e sarà in quei momenti che si dovrà mostrare carattere, coesione e maturità. Dai giocatori all'ultimo dei simpatizzanti: l'unione deve e dovrà essere la forza di una città che vuole tornare a sognare. A cresta alta...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 novembre 2017 alle 17:15
Autore: Andrea Dipalo
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