Se l'ultimo calciomercato estivo del Bari fosse stato un esame universitario e noi i professori allora oggi daremmo a Guido Angelozzi un bel 30 e lode con bacio accademico. É infatti sotto gli occhi di tutti che quanto fatto dal dirigente pugliese nell'ultima sessione di trattative ha del miracoloso. Ma andiamo con ordine.

Quella che in estate doveva portare a termine il ds era una missione impossibile, degna dei tizi che fan la pubblicità all'Amaro Montenegro: costruire, sulla base delle fondamenta messe in piedi l'anno precedente, un Bari in grado di fare un campionato dignitoso. Obiettivo? La salvezza. Segni particolari: il salvadanaio vuoto. É riuscito il nostro eroe ha portare a termine l'impresa? Of course. Confermati Lamanna, oggi probabilmente il miglior portiere dalla categoria, Polenta, che era reduce dall'Olimpiade con l'Uruguay (l'Uruguay, non Singapore) e Romizi, prolungato il contratto a Caputo, ecco i prestiti di Sabelli (un '93 che ha sorpreso tutti), Ristovski, Filkor e Iunco. Per non parlare dell'acquisto di Sciaudone, fin qui ottimo, a parametro zero e della comproprietà di Fedato, pescato dall'Eccellenza, la vera rivelazione dei galletti. Far di meglio non si poteva fare. O forse sì: la metà del cartellino di Bellomo è stata ceduta al Chievo a prezzo di bancarella, per lo meno considerando il valore che oggi ha il giocatore. Ma insomma, si sa che se hai l'acqua alla gola non vai tanto per il sottile e vendi l'argenteria di famiglia. Su Aprile, poi, arrivato nelle ultime ore di mercato, inutile pure spendere altre parole. Vabbè, dettagli: quel che conta è che complessivamente la campagna acquisti del Bari è stata superlativa, soprattutto considerando le misere risorse messe a disposizione dalla proprietà.

Fatte queste considerazioni non si può non censurare l'ostracismo dimostrato dai tifosi biancorossi nei confronti del dirigente siciliano. A sentire gli umori di piazza, qualunque cosa accada, è sempre colpa di Angelozzi. Che certo, in passato (sciaugurata la sua prima campagna acquisti a Bari, quella del secondo e ultimo anno di Serie A) di errori ne ha fatti. Ora però con lui bisogna solo complimentarsi. Che lo spernacchiamento sempre e comunque è un esercizio piuttosto sciocco.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 21 novembre 2012 alle 15:30
Autore: Diego Fiore
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