Lo storico procuratore di Fabio Grosso, Danilo Caravello​​​​​​, commenta così ai microfoni di Tuttobari.com la stagione del suo vecchio assistito, che ha appena concluso a Bari la sua prima esperienza da allenatore fra i professionisti:''Per me la stagione di Fabio è stata assolutamente positiva, perché si è trovato alla prima esperienza in una piazza importante e calda come quella di Bari, che ha tante aspettative. Purtroppo ci sono stati molti problemi societari, sicuramente presenti tutto l'anno anche se sono venuti alla luce solo ora. Fabio ha sempre avuto capacità di leadership che ha portato anche in panchina, ed è stato in grado di gestire un gruppo giovane. Peccato per il finale, sono mancati i due punti che gli avrebbero consentito di proseguire il cammino. Hanno pesato non solo sulla classifica ma soprattutto a livello psicologico, e da questo punto di vista l'intervista di Basha dopo l'ultima partita è stata eloquente nel mostrare quale fosse lo stato d'animo della squadra.​ Riguardo ai silenzi nei confronti della stampa locale ​​​​non mi permetto di dare un giudizio e di dire la mia perché non so come stanno effettivamente le cose.''

Interrogato riguardo alla prossima esperienza sulla panchina dell'Hellas Verona Caravello si dice certo che il tecnico pescarese otterrà grandi risultati: "Io gli auguro di avere un grande successo. Sono sicuro che anche a Verona farà un lavoro di qualità, in una piazza dove l'obiettivo primario è vincere il campionato ed andare in Serie A. C'è un gruppo di giocatori giovani pronti, e sicuramente non è stato scelto a caso. Fabio ha sempre avuto le caratteristiche morali e caratteriali per essere un predestinato ed ambire a panchine di club di primissima fascia."

Con l'imminente inizio dei mondiali, è impossibile non lasciarsi andare ai ricordi, in particolar modo riguardo alla fantastica cavalcata del 2006, che vide Grosso fra i principali artefici del trionfo di Berlino ''Quando sei protagonista di un impresa del genere inevitabilmente la vita cambia, perché è qualcosa che rimane nella storia; non a caso è stato l'ultimo titolo che abbiamo raggiunto. Vincere un mondiale non è mai facile e quando ci riesci è qualcosa di incredibile. Farlo da protagonista mette in mostra l'essenza e lo spessore dell'uomo, non solo del calciatore. Fabio è arrivato ai massimi livelli mondiali perché è caratterialmente e moralmente portato per queste cose, e questo lo dimostra anche da allenatore. Andrà molto lontano''

Sezione: Esclusive / Data: Mar 12 giugno 2018 alle 19:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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