L'ex centrocampista biancorosso Daniele De Vezze, attualmente in forza alla squadra dilettantistica barese della Sly United, intervistato da Tuttobari.com commenta la delusione maturata a seguito dell'eliminazione dai playoff ed ha analizzato le basi dal quale ripartire per preparare la prossima stagione. 

Il Bari ha da poco fallito la promozione in Serie A. Cosa, secondo lei, è mancato ai biancorossi in questa stagione?

''Partiamo dal presupposto che secondo me il Bari ha disputato un buon campionato, anche se con la rosa a disposizione magari tutti speravano nella promozione. Onestamente non so, perchè soltanto chi ha vissuto lo spogliatoio e tutta l'annata da dentro sa cosa realmente è mancato. Dal mio punto di vista, che è quello dello spettatore, credo che sarebbe stata necessaria un po' di cattiveria in più nell'approccio alle partite. Ad esempio, nei tempi supplementari con il Cittadella, si cercava ancora un fraseggio mentre, a quindici minuti dalla fine, la partita andava interpretata in maniera più aggressiva.''

L'aver cambiato, negli ultimi anni, tanti giocatori e allenatori può aver rappresentato un limite? 

''Dipende molto dalla disponibilità che hai per fare operazioni di mercato, perchè un conto è acquistare giocatori, un conto è averli in prestito. Non facendo il direttore sportivo non ho idea di come si svolgano e che dinamiche possono avere questi movimenti, ma una squadra che ha progettualità non cambia così tanti giocatori in pochi anni. Ma ultimamente il Bari è tornato ad avere molti giocatori di proprietà, cosa che non accadeva da molte stagioni, ed è sicuramente una buona cosa.''

Cosa pensa dei guai societari nei quali, secondo la stampa, sembra incappata la società barese? 

''Solo il presidente sa cosa sta succedendo. Leggo dai giornali che servono una decina di milioni di euro per pagare stipendi e risanare il bilancio. Ma credo che nessuno possa sapere la vera situazione tranne Giancaspro.''

Se dovesse superare indenne questa situazione, da dove ripartire il prossimo anno? 

''Sicuramente dai giocatori di proprietà. La prima cosa da fare è ripartire da dove si è investito, perchè se ogni investimento deve essere utilizzato per fare cassa e risanare i bilanci non vai da nessuna parte. Il primo punto è risanare il debito attuale e trovare subito un allenatore, perché da quanto leggo Grosso non ha espresso la volontà di rimanere. Poi a seconda del mister ci si muoverà nella scelta dei calciatori.''

Secondo il suo punto di vista è preferibile un allenatore giovane ma pieno di entusiasmo o qualcuno con più esperienza in cadetteria? 

''Questo non si può sapere. Inzaghi sembrava bruciato al Milan, eppure ha vinto un campionato a Venezia e rischia di andare in Serie A. Non c'è una regola che ti permette di agire con certezza, e serve anche un pizzico di fortuna, anche perchè allenatori di esperienza, come Colantuono, ci sono stati ed hanno un po' deluso. La scelta dipende anche dal DS; io non so se Sogliano rimarrà, ma sicuramente, chiunque ci sarà, avrà un peso non indifferente nella scelta del tecnico.''

Lei quest'anno è tornato a giocare a Bari, seppur a livello dilettantistico, nella Sly United, ed ha centrato la promozione in Prima Categoria. Cosa ci può raccontare di questa stagione? 

''Ho vissuto una stagione intensa perchè ho ricominciato a giocare a calcio, seppur in una categoria dilettantistica. Mi mancava lo spogliatoio e tutto il mondo del calcio, poi abbiamo centrato la promozione, e vincere è sempre bello, in qualsiasi categoria. Mi diverto e spero di vincere altri campionati da qui ai prossimi due/tre anni, ed i presupposti ci sono tutti. Non è mai facile farlo, nemmeno in queste categorie, ma la società sta lavorando davvero bene, con una professionalità rara per i dilettanti, e le possibilità per continuare a fare bene ci sono tutte.''

Il ricordo più bello di questa stagione? 

''Sono due: il momento in cui ho ricominciato a giocare e la vittoria del campionato. Non è mai facile, li porterò dentro per sempre.''

Sezione: Esclusive / Data: Mer 06 giugno 2018 alle 22:30
Autore: Raffaele Digirolamo
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