E' stato sicuramente uno dei protagonisti del grande Bari di Antonio Conte, capace di tornare in serie A nella prima vera del 2009 dopo anni buoi e irti di difficoltà. Parliamo di Daniele De Vezze, centrocampista del galletto dal 2008 al 2010. L'ex mediano biancorsso, intercettato dai nostri microfoni, ha ricordato così la sua avventura in riva all'Adriatico: "Senza nulla togliere al Bari di Grosso, nonostante mi piaccia e lo seguo con piacere, l'anno di Conte siam partiti a fari spenti senza aspettative. Quell'anno, iniziammo la stagione non nel migliore dei modi a differenza di questo Bari che, nonostante le quattro sconfitte, per dieci minuti, sabato scorso, era addirittura primo in classifica. Noi siamo diventati squadra durante la stagione, e sapete benissimo come l'abbiamo chiusa (ride ndr)".

Sul mal da trasferta che attanaglia i biancorossi: "E' difficile capire i motivi se non vivi lo spogliatoio, probabilmente il problema potrebbe essere come viene preparata la gara fuori dalle mura amiche. Nell'ultima uscita, per esempio, c'è stato un problema di concentrazione nei minuti finali : Se Tello non prende la palla con la mano, porti i tre punti a casa".

Per Daniele De Vezze, questo Bari può ambire alla promozione diretta: "Secondo me si, il livello della B si è abbassato moltissimo, il Bari ha una rosa competitiva, non credo che ci siano squadre forti come quella biancorossa".  Galano l'arma in più: "E' uno dei pochi giocatori che si prende la responsabilità di fare la giocata. Improta, invece, è stata una piacevole sorpresa, non lo conoscevo, mi ha davvero impressionato".

Infine, un pensiero sui tifosi biancorossi: "Bari è la mia seconda città, ricordo come se fosse ieri quel mare di folla al rientro da Piacenza. Mi viene da sorridere quando leggo di pressioni da parte dei tifosi. Non sono stati mai un problema. Quando giocavo io, più erano numerosi e più mi caricavano".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 17 ottobre 2017 alle 21:00
Autore: Giosè Monno
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