Barlettano, oltre cinquecento partite disputate in carriera di cui una anche con la maglia della nazionale, protagonista della meravigliosa stagione fallimentare: stiamo parlando di Gennaro Delvecchio. Un centrocampista moderno, capace di andare a segno 18 volte nella massima Serie con le maglie di Lecce, Sampdoria e Catania. Prima di chiudere la carriera in biancorosso, ha indossato anche la maglia del Perugia e proprio per parlare della sfida del Curi e del galletto, la redazione di TuttoBari.com lo ha intervistato in esclusiva.

Che partita sarà quella tra Perugia e Bari?

"Sarà una gran bella partita, molto equilibrata. Si affronteranno due ottime squadre e la posta in palio è molto alta".

Obiettivo play off per entrambe?

"Il Perugia ha l’ultimo treno per sperare di agganciarli. Il Bari si può dire che sia già dentro, non può non disputarli. Deve solo cercare di tornare in terza posizione".

In cosa sono simili e in cosa differiscono Bari e Perugia nel modo di vivere il calcio?

"Sono due grandissime piazze. Nonostante Perugia sia più piccola ha un pubblico straordinario e ha sempre molto sostegno dai tifosi. Il Bari ha dei numeri più grandi, ma l’importanza è la stessa: anche il Perugia negli ultimi 20 anni ha fatto la storia del calcio italiano".

Concentriamoci sul Bari…

"Il Bari deve mettere nel mirino la Serie A, a tutti i costi. La posizione finale non importa, l’importante è che giochino i play off. Hanno il giusto potenziale, tanto la squadra, quanto la piazza. Io ho pochi suggerimenti da dare: il galletto ha una rosa forte, fatta di giocatori esperti che hanno calcato palcoscenici importanti ed hanno tutte le carte in regola per centrare l’obiettivo".

Trova qualche similitudine tra questo Bari e il suo?

"Penso che stiano vivendo un periodo simile. Anche il Bari di oggi è nel pieno di una marcia importante, come successe a noi. Certo, hanno una rosa più completa ed una panchina ben più lunga: noi eravamo in tredici, quattordici ad alternarci in campo, il resto della squadra era composto da giovani. Ma proprio questo piccolo gruppo diventò una cosa unica. Ho l’impressione che anche questo Bari si sia trasformato in una squadra forte e compatta. Tra l’altro hanno anche in panchina Camplone, che reputo un ottimo allenatore".

Trova che ci sia un giocatore che possa assomigliarle?

"A centrocampo non vedo nessuno alto più di un metro e novanta con le mie stesse caratteristiche. La forza del Bari è sicuramente giocare a Bari".

Mi ha anticipato: quanto è importante il pubblico biancorosso?

"Fondamentale, fondamentale, fondamentale. Il Bari senza la sua tifoseria non esiste, è la più grande risorsa a disposizione. Una risorsa che fa sempre la differenza".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 27 aprile 2016 alle 16:15
Autore: Gianluca Lippolis
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