Il Bari non decolla. L'esordio a Chiavari sembrava aver dato un'importante iniezione di fiducia al gruppo biancorosso per una vittoria raggiunta con cinismo e abnegazione. Poi ecco l'inaspettato stop nel match casalingo col Perugia e la beffa finale al Matusa. Quattro punti in tre gare e un gioco ancora in fase embrionale per una squadra costruita in estate con un unico obiettivo: vincere.

La nostra redazione ha chiesto al direttore sportivo Stefano Antonelli un commento sullo stato attuale dei galletti dopo un inizio di campionato piuttosto titubante per l'undici allenato da Devis Mangia. Lo sfortunato epilogo di Frosinone, le questioni circa il modulo e le prospettive in casa Bari dopo le prime tre giornate del torneo.

Direttore, il Bari ha affrontato squadre neopromosse e portato in cascina 4 punti. Ci si aspettava decisamente qualcosina in più. Fermo restando sia ancora presto per emmettere giudizi, quali sono i problemi della squadra? "La gara con il Frosinone è stata molto strana. Se l'arbitro non avesse concesso tutti quei minuti di recupero saremmo qui a parlare di grande carattere da parte della squadra. Poi penso a tutto quello che è successo nelle battute finali: Sabelli esce per infortunio, al suo posto lo sfortunato Salviato che non fa in tempo a saggiare il clima partita e riesce a rompersi il braccio. Sostituzioni finite e il Bari resta in dieci. Sono episodi che fanno la differenza e ci hanno impedito di racimolare meritatamente 6 punti in classifica. Adesso ci aspettano giorni decisivi per riprendere il cammino interrotto col Perugia. Dobbiamo proseguire nel nostro lavoro cercando di migliorare i difetti ancora in corso d'opera con costanza e determinazione, ma soprattutto restare uniti".

Tuttavia ci sono ancora alcune difficoltà per quanto concerne il nuovo modulo. Se lei fosse in Mangia, quale soluzione adotterebbe? "Credo che il punto non siano schemi o moduli. Non bisogna fossilizzarsi su simili concetti. Per queste cose ci pensa già il mister che continua a lavorare sodo cercando di trarre il meglio dai suoi giocatori. Vorrei ricordare per esempio che nel match vittorioso di Chiavari proprio il passaggio alle tre punte è stato determinante ai fini del risultato. Purtroppo sono altre le varianti che hanno impedito al Bari di avere più punti in classifica. Se penso alla gara col Perugia, nelle prime battute del match abbiamo avuto almeno cinque buone occasioni per portarci in vantaggio, sfruttavamo le ripartenze, sembrava una partita di calcetto, se avessimo concretizzato almeno il 50% delle occasioni create avremmo sicuramente vinto. A Frosinone invece abbiamo cercato di gestire il gioco, alla fine stavamo per espugnare il Matusa".

Circa i nuovi innesti Minala, Gomelt e Filippini, quando potremo finalmente vederli all'opera? "Sono tutti giovani importanti che a lungo termine potranno dare il loro prezioso contributo in campo. Minala sta seguendo un programma di recupero per via di quella fastidiosissima ernia ombelicale, prevedo un suo rientro in gruppo già in questa settimana. Filippini invece potrà far rifiatare Calderoni che ricordo lo scorso anno ha giocato quasi sempre. Quando il mister lo riterrà opportuno si affiderà anche a loro per dosare al meglio le forze di una rosa competitiva". 

Parliamo di Daspo. Molti tifosi baresi non potranno assistere alle partite della propria squadra allo stadio. Come spiega simili episodi? "Sono sincero, preferisco non commentarli. Ce ne hanno parlato ma non possiamo farci nulla. Tuttavia il nostro presidente, lui sì, è già al lavoro per prevenire queste situazioni deplorevoli che non hanno niente a che vedere con il gioco del calcio. Per questo preferisco soffermarmi piuttosto sulla splendida cornice di pubblico che ha colorato la gradinata ospite dello stadio di Frosinone. Credo si sia trattato di un autentico spettacolo che non si era visto nemmeno ai tempi d'oro del Bari dei baresi".

Chiudiamo con uno sguardo al futuro. La panchina di Mangia è a rischio? "Assolutamente no. A noi non ci si chiede la possibilità di vincere, noi abbiamo un obbligo verso i tifosi e verso noi stessi. Nonostante quanto accaduto a Catania possa far intendere il contrario, credo che nessun allenatore possa esser messo in discussione dopo sole tre partite".

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ESCLUSIVA CONSENTITA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE TUTTOBARI.COM

Sezione: Esclusive / Data: Lun 15 settembre 2014 alle 17:00
Autore: Fabio Mangini
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