Per il Bari è una specie di spauracchio. Alessandro Iacobucci era il portiere di quel Latina che, ormai quattro anni fa, sbarrò ai galletti la strada per la Serie A in quella stagione memorabile. In tempi più recenti, precisamente nella passata stagione, i suoi miracoli a ripetizione impedirono alla squadra di Stellone di fare bottino pieno contro l'Entella. Ora una nuova sfida alle porte e, presumibilmente, la speranza per lui di ripetere con la maglia dei liguri le prestazioni scintillanti del passato.

Tanti sfide in passato contro il Bari. Ma ce n'è una, Alessandro, che proprio non puoi dimenticare? "Non è difficile risponderti. Dico quel 2-2 al San Nicola, andata della semifinale playoff del campionato 2013-2014. La partita fu bellissima. La cornice di pubblico meravigliosa. Noi acciuffammo un pareggio sul gong. Indimenticabile".

Ora un altro incrocio con i biancorossi. In che condizioni arriva l'Entella? "Dovendo fare un bilancio della nostra stagione sin qui, direi che sono soddisfatto a metà. Possiamo e dobbiamo fare di più e ora serve assolutamente una vittoria per migliorare la nostra classifica".

Immagino che la piazza confidi molto in Aglietti, tornato ai primi di novembre dopo la parentesi ad Ascoli. "A credere in lui è innanzitutto la società. Personalmente sono convinto che sia stata la scelta giusta".

Che tipo di calcio persegue il mister? "Sintetizzerei così: vuole una squadra compatta e aggressiva, in grado di far girare la palla. Il raggiungimento della salvezza, nostro obiettivo stagionale, passa attraverso i suoi insegnamenti".

Da portiere temi qualcuno in particolare del Bari? "Due nomi su tutti: Galano e Improta".

A proposito di abilità nel tiro, chi è il più bravo della Serie B sui calci da fermo?  "Mammarella. Ha davvero un gran piede".

Pensi che sia il Bari la favorita numero 1 nella corsa alla promozione? "No. Io vedo un campionato strano ed equilibratissimo, dove tutti posso vincere o perdere contro chiunque. Non ci sono favorite, fare pronostici è un azzardo".

Non sei il primo che parla in questi termini. Come spieghi questo equilibrio assoluto? "Me lo spiego sulla base di quanto successo in estate. Tantissime società hanno fatto investimenti importanti puntando non sul singolo acquisto ma sulla costruzione di rose lunghe e di qualità, ricche di giocatori con esperienze in Serie A. Se ci aggiungiamo che le neopromosse hanno enormi ambizioni, ecco che il quadro è completo".

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Sezione: Esclusive / Data: Gio 30 novembre 2017 alle 19:30
Autore: Diego Fiore
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