"Mi sono arrivate alcune notizie per vie traverse, è tutto chiaro. Anticipo una cosa: bisogna mettere i quattrini sul tavolo, è inutile che si facciano dichiarazioni. Cerchiamo di essere seri in questo paese, smettiamola di fare i cialtroni e millantatori. Fa venire il voltastomaco questa situazione di poca serietà. Io sono italiano e quando succedono certe cose mi vergogno un poco di esserlo". Esordisce cosi Franco Ghirardini, imprenditore bresciano e amministratore del Bari Calcio Srl, ai microfoni di tuttobari.com, facendo quadrato sulla situazione emersa questa mattina dall'asta fallimentare (CLICCA QUI PER RILEGGERE QUANTO ACCADUTO) e soprattutto sulla sua posizione, rispetto alla quale aggiunge: "Ma vediamo se questo Bari se lo compra qualcuno..."

Lei il 12 maggio ha impegni?
"(ride). Devo verificare meglio il risultato di stamattina, che già conosco. Vediamo cosa decide il giudice e vediamo di leggere le carte, senza le quali diventa difficile commentare".

Da parte sua c'è ancora interesse per il Bari?
"L'interesse c'è sempre, perché altrimenti non avrei costituito la società, non mi sarei interessato e non mi continuerei ad interessare. L'interesse è concreto, lo avete visto. Io ribadisco ciò che ho detto qualche giorno fa: bisogna parlare - parere personale - di programmi. Una squadra di calcio è un'azienda a tutti gli effetti, bisogna fare programmi. Da quanto mi dicono i miei collaboratori in zona, forse mi sarà sfuggito qualcosa, nessuno ha presentato un programma di sviluppo. Un'azienda di calcio importante coma la città di Bari, come la regione Puglia - eletta per le mie vacanze estiva - ed importante come territorio ed intelligenza delle persone, ha bisogno di un programma di sostentamento. È inutile arrivare e dire: compriamo il Bari perché ho i soldi. I soldi finiscono. Se non esistono piani e programmi, qualsiasi azienda è destinata al fallimento"

La base d'asta proposta è troppo alta per il valore del Bari?
"Io non vorrei esprimere pareri su una valutazione frutto del lavoro di periti estremamente competenti. Non voglio ledere la sensibilità di fior di professionisti, se c'è stata questa valutazione ci sarà una ragione. Sicuramente per questi tempi è una valutazione importante, dire che tre milioni o tre milioni e mezzo sarebbe stata la soluzione più giusta non mi sembra corretto per il lavoro che è stato fatto. Dunque mi astengo dal giudicare"

Lei dunque, cosa farà?
"Io credo che si debba verificare la situazione sulla piazza. Ho sentito tante parole, su cordate di questo tipo, di questo o quel paese. Gente che c'è e non c'è. Io voglio vedere chiarezza e capire chi è interessato sulla piazza, poi farò le mie riflessioni e conseguentemente mi comporterò"

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ESCLUSIVA CONSENTITA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE TUTTOBARI.COM

 

Sezione: Esclusive / Data: Ven 18 aprile 2014 alle 12:45
Autore: Marco Fornaro
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