C'era anche Salvatore Guastella ieri al Green Park per la giornata dedicata ad Aurora, la bimba di sei anni capace di vegliare per due giorni il corpo della madre deceduta per cause naturali. Un omaggio che l'ex terzino sinistro biancorosso ha voluto rendere scendendo in campo al fianco di altre vecchie glorie, tra cui i baresi Angelo Terracenere e Michele Andrisani.

Ben altra storia, insomma, se paragonata alla triste ed anonima stagione disputata dal Bari. Quali le principali cause del fallimento e come ripartire? In esclusiva ai nostri microfoni, l'attuale opinionista prova brevemente ad analizzare il travagliato campionato dei pugliesi, senza tralasciare qualche confronto con il suo passato da calciatore.

E' volta al termine l'iniziativa Bari per Aurora. Un grande gesto di solidarietà nei confronti di una bambina di sei anni afflitta da un dolore così grande.

"E' stato molto emozionante vedere questa bambina. Quando ci sono queste iniziative è sempre positivo. Giocare a calcio è bello, ritrovi sempre un sacco di amici, ma quel che conta davvero in questi casi è il fine. E quello nobile di oggi è sotto gli occhi di tutti"

Tutt'altro che positiva si è rivelata invece la stagione del Bari. Cosa è mancato ai biancorossi per fare il salto di categoria?

"Credo che al Bari di quest'anno sia mancata la personalità, il carattere e la fame di successo. Tecnicamente questa squadra non era messa male, sia prima che dopo l'avvento di Devis Mangia. Personalmente il mancato raggiungimento dei playoff lo ritengo una grossa delusione, era l'obiettivo minimo da centrare". 

A proposito di personalità, fa riflettere in merito un aneddoto del suo ex compagno di squadra Totò Lopez. Quel Fiorentina-Bari di Coppa Italia che lo vide protagonista con l'argentino Passarella...

"Quello era innanzitutto un altro calcio, di ben tre ere fa. Ma la caratteristica più importante, oggi come allora, è la cattiveria. E' questa la componente che rende tale una squadra. Solo cosi è possibile ottenere risultati notevoli, mettendoci sano spirito agonistico nel rispetto delle regole. Caratteristica che si rivelò importante non solo nella vittoria del campionato (Serie C1 1983/84, ndr), ma anche nel raggiungimento delle semifinali di coppa nazionale. Cosa che invece è venuta a mancare nella squadra di quest'anno". 

Cosa si aspetta dai ragazzi di mister Nicola in vista della prossima stagione?

"Sicuramente non dovrà mancare la voglia di riscattare quanto non si è visto quest'anno in campo. E' stata una stagione che ha lasciato tutti con l'amaro in bocca, e bisognerà ripartire facendo tesoro degli errori commessi in passato".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 26 maggio 2015 alle 15:00
Autore: Domenico Brandonisio
vedi letture
Print