Sette anni fa a Bari, nel giorno della festa di San Nicola, si festeggiava il ritorno in Serie A. La squadra biancorossa, all’epoca allenata da Antonio Conte, riuscì nell’impresa di vincere il campionato, soprattutto grazie ad un girone di ritorno straordinario. Il direttore sportivo di quel Bari era Giorgio Perinetti, ora al Venezia neo promosso in Lega Pro. Per parlare di quella fantastica annata e non solo, la nostra redazione ha contattato il dirigente romano.

Buon pomeriggio sig. Perinetti. Quali ricordi conserva di quella promozione?

“Fu una grande gioia perché non era preventivato vincere subito. Cominciammo quella annata con grande fiducia anche perchè c’era Conte che l’anno prima aveva fatto molto bene nella seconda parte di campionato. Ma ad agosto non pensavamo di poter raggiungere la promozione diretta. A gennaio dissi a Matarrese di dare corpo al sogno. Con Kutuzov, Guberti abbiamo fatto un’ulteriore salto di qualità. Siamo riusciti a vincere quel campionato nonostante le forti avversarie come Parma, Empoli, Brescia e Livorno”.

Quale fu la partita dove capiste che la A era alla portata?

“Credo che la vittoria della svolta fu a Pisa. Eliminammo i toscani dalla corsa per la A. Vincere là ci ha dato la convinzione di poter vincere il campionato”.

Il Bari di Camplone non sta attraversando un buon momento. Nonostante ciò, il popolo biancorosso non fa mai mancare il suo apporto alla squadra…

“C’è stata questa debacle con il Cagliari che è una squadra fortissima. Ho visto un pubblico straordinario sugli spalti del San Nicola. Quella gente è stata in grado di salvare il Bari dal fallimento. Sono stati i tifosi che hanno convinto e allo stesso tempo confortato Paparesta a salvare il club”.

In ottica playoff, come vede i biancorossi?

“Vedo bene il Bari perché ha giocatori davanti che possono decidere le gare in qualsiasi momento. Poi ci sono squadre quadrate come Pescara, Spezia e la sorpresa Trapani. Non sarà facile salire perché i playoff sono una lotteria e può succedere di tutto sia in positivo che in negativo”.

Crede che il raggiungimento del terzo/quarto posto sia fondamentale per avere un cammino più agevole?

“Dipende. Lo scorso anno il Bologna è andato in A da quarto ma è stato salvato da due traverse. Bisogna aver la capacità di reggere la pressione. A Bari questa può rappresentare più un handicap che uno stimolo”.

Quali sono gli obiettivi del suo Venezia e del presidente Tacopina?

“Tacopina ha progetti importanti, lo ha ribadito anche ieri durante la festa con i tifosi. Il tutto ha basi solide: tra un anno riammoderneremo il centro sportivo e poi c’è un progetto che prevede la realizzazione del nuovo stadio. Quest’anno abbiamo fatto un primo passo raggiungendo la Lega Pro. Adesso dobbiamo crescere e migliorarci”.

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Sezione: Esclusive / Data: Lun 09 maggio 2016 alle 17:30
Autore: Mario Caprioli
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