Nonostante tutto, Bari gli è rimasta nel cuore. Qualche soddisfazione e diversi rimpianti in riva all'adriatico per William Pianu, difensore dei biancorossi nelle stagioni 2005/06 e 2006/07. In esclusiva ai nostri microfoni, l'ex calciatore piemontese (con un passato anche nella Pro Vercelli, nel biennio 1994/96) dice la sua non solo sul momento di entrambe le squadre, ma anche sulla presunta combine di Bari-Treviso del maggio 2008, episodio che inizialmente lo vide coinvolto e condannato, prima della successiva assoluzione in data 28 gennaio 2014.

Domani al San Nicola c'è Bari-Pro Vercelli. Sei un ex di ambedue le formazioni, che gara t'aspetti?

"Sicuramente per il Bari la zona playoff è molto vicina, deve assolutamente crederci. La gara di domani in tal senso sarà importante. Allo stesso tempo la Pro Vercelli ha bisogno di punti pesanti per salvarsi. Per questo prevedo una partita agguerrita, col Bari che dovrà fare di tutto per portare a casa i 3 punti. Sarebbe un bel passo in avanti, e visto che là davanti può succedere di tutto, non bisogna mollare".

I piemontesi, nonostante l'obiettivo sia la salvezza, si sono dimostrati durante il torneo una mina vagante. Quante differenza riscontri rispetto ai tuoi anni di Vercelli?

"E' tutta un'altra Pro Vercelli, ma la società e l'ambiente sono rimasti sempre gli stessi. Grazie al cielo è tornata in auge nel calcio che conta e dopo aver vinto qualcosa come due campionati. Quando l'ho conosciuto io, il club aveva comunque un blasone di tutto rispetto (7 scudetti, ndr). Ci sono dei giocatori interessanti anche qui, hanno fatto le cose per bene avendo una progettualità alle spalle. E' comunque una piazza che merita rispetto, hanno un gruppo ed una squadra valida".

Quali i tuoi ricordi legati al Bari invece? Le tue stagioni in Puglia furono un po' travagliate...

"In particolare l'ultima stagione fu particolare, rimasi amareggiato per come si sviluppò. Avevamo un gran bel gruppo, un ottimo allenatore come Maran e la squadra stava davvero andando molto bene. Non mi piace parlare di crollo, perchè cosi non fu. Credo piuttosto che sul mercato furono fatte scelte pesanti e discutibili, come la cessione di Gazzi nell'ultimo giorno di mercato o l'esonero proprio dello stesso Maran. Subito dopo quest'ultimo episodio, tutta la squadra andò a colloquio con Matarrese per chiedere il reintegro del tecnico. Io in primis espressi al presidente la mia contrarietà per quella decisione. E con la permanenza di Materazzi nella stagione successiva decisi di andarmene via da Bari. Non c'erano, a mio avviso, le condizioni giuste per poter fare bene con lui".

Adesso, invece, molte cose sono cambiate da allora. C'è un nuovo presidente, con degli acquisti sulla carta importanti, ma la squadra ha reso al di sotto delle attese. Pensi che i biancorossi possano ancora fare i playoff?

"A Bari ci vuole pazienza. Mangia è stato penalizzato anche da questo. Ci vuole tempo, anche se per lavorare qui ci vuole spessore, perchè è una piazza esigente e vuole vedere calcio vero. Sono contento del fatto che con questa nuova proprietà il pubblico si sia comunque riavvicinato, Bari è una piazza che non poteva e che non può morire. Io lo stadio l'ho visto vuoto, ma vederlo pieno come l'anno scorso o come quest'anno mi ha emozionato. Sulla carta la squadra è da playoff, Nicola è una persona seria. Le altre non corrono a duecento all'ora. Il Carpi non fa un grande calcio, ma è una squadra organizzata e che non molla mai. Mi ricorda un po' il Chievo che nel 2001 sbarcò in A".

Un pronostico sulla gara di domani?

"Spero vinca il Bari, farebbe come ho detto prima un salto di qualità importante. Il pubblico non potrà che essere un valore aggiunto, soprattutto in un contesto del genere non potrà che fare la differenza".

Infine, un tuo commento sulla spiacevole vicenda di calcioscommesse che ti ha visto coinvolto. Quel Bari-Treviso del maggio 2008 che poi, però, ha visto la tua successiva assoluzione...

"Il Bari perse in casa quella gara per 0-1, ma qualcuno si diverti a mettere in giro strane voci. Cosa che agli atti ufficiali della Procura non risulta. Tra l'altro quel giorno fece pure un caldio asfissiante. Stavo per prendermi tre anni e mezzo di squalifica per faccende dove io risulto totalmente estraneo. Inviterei tutti a leggere quelli che sono i documenti ufficiali, e meno alcune sciocchezze apparse sui giornali. Il mio grande avvocato Laminato ha ribaltato la sentenza. Il problema però rimane. Perchè se dal punto di vista sportivo ne sono uscito pulito ed assolto, la vicenda non si è ancora chiusa dal punto di vista penale. Ma io ho sempre avuto la coscienza pulita".

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Sezione: Esclusive / Data: Sab 28 marzo 2015 alle 21:00
Autore: Domenico Brandonisio
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