Tra i protagonisti del campionato cadetto 2017-18 figurava fino a poco tempo fa anche Sandro Pochesci, ex tecnico della Ternana. Per fare il punto sul Bari, la nostra redazione lo ha contattato in esclusiva.

Buon pomeriggio mister. Lei ha affrontato il Bari, che idea si è fatto dei biancorossi?

“Quando venni a giocare con la mia Ternana, mi fecero una grande impressione. Mi sorprese Grosso perché al suo primo anno da allenatore tra i professionisti, era molto tranquillo. Tra me e me dissi: o è un incosciente o è un fenomeno. Devo ringraziarlo perchè elogiò pubblicamente il modo in cui giocavano i miei ragazzi. Quel giorno facemmo una grande partita nonostante il risultato. Colpimmo una traversa nel primo tempo, poi per errori nostri subimmo due gol. Ci fu un periodo in cui i galletti andavano meglio in casa, ora vanno più forti lontano dal San Nicola. Bisogna capire la vera motivazione ma credo che il Bari, anche tramite i playoff, possa centrare la promozione”.

Che emozione ha provato quando è entrato da avversario al San Nicola?

“Quella barese è una piazza da Europa League. Con tutto il rispetto per squadre come Sassuolo, Spal e Crotone un club come il Bari non c’entra nulla con la B. Quando ho visto quello stadio, non mi vergogno a dirlo: ho fatto un filmino. Mi sembrava di sognare, pensavo stessimo su scherzi a parte con tutta quella gente. In quello stadio ci sono stati i Mondiali e altri grandi eventi”.

Quali sono le squadre più accreditate per il salto di categoria?

“L’Empoli in primis. Credo arriverà primo davanti al Frosinone, altra squadra attrezzatissima. Dietro vedo Bari e Palermo. Nei playoff può accadere di tutto: dipende dalla forma che le squadre avranno in quel periodo. Credo che Grosso abbia a disposizione la batteria di attaccanti più forte della B. Credo che nel Bari ci siano stati troppi momenti in cui un solo giocatore è stato protagonista. Se tutti giocassero ai loro livelli, questa squadra potrebbe cominciare a volare”.

Galano non sta attraversando un periodo felice dopo un girone d’andata da protagonista. Mentre Brienza è tornato ai suoi livelli nonostante le 39 primavere…

“Non lo conosco personalmente ma dall’esterno credo che il ragazzo, dopo quelle prestazioni incredibili, si è sentito titolare inamovibile. Questo può essere accaduto nella sua testa. Per quanto riguarda Brienza, non ci sono limiti d’età. Credo sia tutta una questione di mentalità. Evidentemente sente la fiducia del tecnico e della piazza”.

Sabato si affrontano Bari e Brescia. Che partita si aspetta?

“I pugliesi non possono più sbagliare. Bisogna portarla a casa anche sugli sviluppi di un fallo laterale. Il Bari deve vincerle tutte se vuole sperare nella promozione".

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Sezione: Esclusive / Data: Mer 21 marzo 2018 alle 15:30
Autore: Mario Caprioli
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