Il mercato si è concluso da qualche giorno. Il Bari è proiettato così verso la nuova stagione. La vittoria di Perugia ha restituito tranquillità all'ambiente dopo la batosta casalinga col Cittadella. Bisognerà continuare su questa strada e cercare ancora miglioramenti sotto tutti i punti di vista. Per parlare del momento biancorosso, abbiamo intercettato - in esclusiva - l'ex centrocampista del galletti Angelo Terracenere.

Buonasera. Cosa ne pensa del mercato del Bari?

"Dai nomi non mi sembra sia stato un mercato negativo. Tutt'altro. Anche se è una squadra un po' vecchiotta se andiamo ad analizzare la carta d'identità. Un esempio è Brienza, un giocatore dalle indubbie qualità ma che non è più un giovanotto. Tuttavia penso sia stato importante trovare un giusto mix. Ricordo nella stagione 89/90 quando vincemmo il campionato in serie B, anche noi avevamo una squadra composta da ragazzi e da gente esperta. Io sono soddisfatto di quanto fatto dalla nuova dirigenza: hanno preso un buon allenatore ma soprattutto un ottimo direttore sportivo".

Fermo restando sia ancora un po' presto per esprimere giudizi, qual è la prima impressione che le ha dato Stellone?

"Se volessi giudicare Stellone, lo farei per quanto fatto vedere a Frosinone. Ha fatto dei campionati eccezionali, sia in B che in serie A, nonostante la sfortunata retrocessione. La sua era una squadra molto offensiva e aggressiva, caratteristiche che a me piacciono molto. A Bari tutto questo non si è ancora visto, pur sapendo che si è ancora agli inizi. Col Perugia ha vinto ma non ha giocato bene. Contro il Cittadella è andata pure peggio. Se analizzassi le prime due partite, il gioco espresso non mi ha particolarmente esaltato, però sicuramente gli va dato merito per aver cercato la vittoria sabato scorso quando ha fatto un paio di sostituzioni che si sono poi rivelate decisive".

Focus sul centrocampo: pare che Stellone abbia voluto puntare più sulla quantità. Questa solidità potrà rappresentare un'arma in più in un campionato duro e difficile come quello di serie B?

"Sicuramente. Ma credo anche sia altrettanto importante il credo dell'allenatore. Se sceglie di giocare sfruttando il gioco sulle fasce con esterni particolarmente offensivi, penso sia lecito aspettarsi in mezzo i cosiddetti cagnacci del centrocampo. Avrà avuto le sue buone ragioni. Anche io ero un mastino in mezzo al campo, e per questo lo capisco. Ci vogliono gli attributi in serie B, è richiesta sostanza senza dimenticarsi comunque della qualità".

Da pochi mesi c'è stata una rivoluzione societaria in seno all'FcBari. Un suo parere su Mino Giancaspro?

"La prima impressione è molto positiva. Ha comprato un sacco di calciatori, ha scelto un direttore sportivo dal nome importante, stesso discorso vale per il neo allenatore. So che non è un grande intenditore di calcio. Però se ha accettato di prendere in carico questo club, credo sia consapevole delle responsabilità. Bari non è Frosinone, Canicattì o Cittadella. Parliamo della migliore piazza della serie cadetta".

Secondo lei cosa non ha funzionato durante la gestione Paparesta?

"Credo che l'ex presidente fosse convinto di aprire un biennio vincente. Ha dovuto lasciare perché mancavano le risorse economiche per proseguire in questa avventura. Bari ha tanta voglia di vincere e vedere sfilare grandi calciatori e in quel caso è necessario cacciare la moneta. Se non ce l'hai, non vai da nessuna parte".

Infine, le chiedo: dove può arrivare questo Bari?

"Il Bari deve puntare in alto. Si è costruito un organico composto da gente esperta che ha militato in serie A e con alle spalle un bagaglio di tutto rispetto. Potrà far bene. E' una squadra non bella da vedersi ma concreta. A Perugia lo ha dimostrato. Ricordo anche il match col Palermo quando ha affrontato a viso aperto e senza timore una compagine di serie A. Mi è piaciuta moltissimo. Ha la chance di arrivare tra le prime due in classifica, probabilmente il Verona farà un campionato a parte, ma il secondo posto è alla sua portata".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 06 settembre 2016 alle 20:45 / Fonte: Gianluca Sasso
Autore: Redazione TuttoBari
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