"Non è una partita come tutte le altre". I punti in palio non sono più di tre, ma per Matteo Contini, transitato sia in Puglia che in Campania, Bari-Avellino è un capitolo diverso dalle altre gare del torneo cadetto. Il difensore, oggi in forza alla Pergolettese, ha così ricordato le contese infuocate a cui ha preso parte con la maglia biancorossa tra il 2014 e il 2016: "Erano sfide accese - ha spiegato ai nostri microfoni - in campo, da entrambe le parti, scendevano diversi calciatori carismatici. Poi c'era una grande rivalità tra le tifoserie e in tanti erano presenti sia al San Nicola che al Partenio".

La mente ritorna al marzo 2015: in quell'occasione il Bari fu sconfitto al Partenio ma fecero discutere alcune situazioni accadute prima del fischio d'inizio, con intimidazioni nei confronti di alcuni calciatori e il presidente Paparesta. In merito, Contini ha commentato: "A me non è accaduto nulla. Volò qualche parola di troppo tra qualche mio compagno e giocatori irpini. Anche il presidente Paparesta non fu certo accolto al meglio in tribuna. Ma è risaputo che, in certi campi, intimidire gli avversari è un'arma utilizzata da chi gioca in casa".

Ritorno al presente. Con il nuovo che avanza rappresentato da Fabio Grosso: "È preparato, ha idee chiare" - afferma il difensore, e l'usato garantito, quel Franco Brienza che ben conosce dai tempi di Bergamo e Siena: "Meglio averlo da compagno che da avversario (sorride, ndr). Giocargli contro era terribile, mi faceva ammattire. E' intelligente e mette la palla dove vuole. Invece, quando ci giocavo assieme, era ben diverso. È una sicurezza e una manna dal cielo per gli attaccanti. Se capiscono le sue idee, dovranno solo fare il movimento giusto per ricevere un pallone che chiede soltanto di essere spinto in porta".

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Sezione: Esclusive / Data: Sab 07 ottobre 2017 alle 18:30
Autore: Gianluca Sasso
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