Se nessuno ricapitalizzerà l'impoverito capitale della Fc Bari 1908, saremo di fronte alla più grande tragedia, sportivamente parlando, di questa città. E nessuno ci potrà fare niente.

Quindici giorni, per capire che fine farà il Bari. Una situazione drammatica, inattesa per certi aspetti. Un fulmine a ciel sereno, che ha sbalzato via le già deboli certezze dei tifosi, vittime da anni di un gioco che non gli appartiene più.

Il calcio a Bari non è soltanto uno sport. Per i sostenitori biancorossi, il galletto è sinonimo di passione, spesso viscerale, ma anche motivo di riscatto sociale. 

Negli anni, i biancorossi hanno dovuto ingoiare bocconi amari: dal calcioscommesse al fallimento pilotato dell'allora As Bari, senza considerare i tanti campionati anonimi disputati tra una bega societatia e l'altra. E loro, i tifosi, sempre lì a elargire fiducia sottoscrivendo abbonamenti.

Una luce e un barlume di speranza, quando dalle ceneri dell'As Bari nacque la Fc Bari 1908, guidata dall'attuale socio di minoranza Gianluca Paparesta. Un'avventura balorda, interrotta nel 2016 dai soliti problemi economici, con un nuovo rischio fallimento per la società, acquisita poi dall'attuale presidente Cosmo Antonio Giancaspro. Un po' come quello che sta accedendo in questi giorni. La storia dunque si ripete, ma a parti invertite.

Oggi il tifoso è disorientato, e l'assenza di comunicazione rende l'ambiente ancora più spaesato e privo di certezze. Sul web, unico termometro della situazione, vige il pessimismo dopo il consiglio di amministrazione tenutosi ieri. Gli stessi si  dividono in due categorie: quelli che "sarebbe meglio fallire e ripartire dalle serie minori", e quelli che, pur di rimanere in serie B, accetterebbero qualsiasi compromesso.

Cosa succederà nei prossimi giorni è difficile prevederlo. Sarà però importante fare chiarezza. Quella chiarezza spesso venuta a mancare nella gestione Giancaspro.

Sezione: Focus / Data: Sab 16 giugno 2018 alle 16:15
Autore: Giosè Monno
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