Lavori in corso. Ovunque. Sulla testa, sulle gambe, e sulle idee di gioco del mister. Davide Nicola sta già plasmando in questi giorni un Bari a sua immagine e somiglianza. Certo, troppo presto per ottenere riscontri di apprendimento immediati ma la sensazione, dopo i primi allenamenti (ieri doppia seduta, ndr), è che il trainer torinese abbia già nella testa il modello da seguire.

Squadra più sicura e densa dietro, capace di allungarsi, con velocità e intensità. Quelle che erano le qualità del Nicola-calciatore, instancabile e diligente motorino di fascia, son diventate oggi i rettilinei sul quale far viaggiare le sue squadre. Anche il Bari. Si va verso l'evoluzione alla difesa a 3, quella per intenderci che fece le fortune del Livorno promosso in A nel 2012/2013. Ciò che trapela dagli allenamenti in questi giorni è che Nicola abbia trovato piena disponibilità a cambiare oltre che effettivi in grado di apprendere e misurarsi con lucidità nella nuova trama tattica.

Già contro il Trapani così non è escluso che si possa iniziare alla Nicola, se non dall'inizio a gara in corso: con la difesa in linea, due fluidificanti in grado di fare su e giù per la fascia e un finto trequartista capace di interpretare con estremo eclettismo il lavoro di cucitura fra centrocampo e attacco. Non più ali alte e fantasiose, troppo spesso negli ultimi tempi anarchiche, ma profili in grado di individuare e interpretare sempre e comunque i momenti in gara. In soldoni significa prevedere uno Sciaudone a ridosso delle punte. Un impiego in pianta stabile di Camporese come terzo difensore a destra ed una probabile mission da esterno, largo a sinistra, per Marino Defendi, giunto alla possibile ennesima svolta tattica della sua carriera.

Nuove funzioni anche in attacco dove all'inamovibile Caputo potrebbe presto associarsi una seconda punta più offensiva e abile negli scambi stretti. Galano è in rampa di lancio, un furetto ritenuto idoneo al credo di Nicola. Vero, il foggiano perderebbe parte del raggio di esplosività che lo ha contraddistinto nelle ultime annate, ma aumenterebbe la presenza in zona gol favorendo i suoi inserimenti a tu per tu col portiere. Proprio ciò che faceva Siligardi ai tempi del Livorno, sempre con Davide Nicola. Da esterni a punte, per finalizzare con più immediatezza. La nuova-vecchia idea del demiurgo piemontese.

Sezione: Focus / Data: Gio 20 novembre 2014 alle 10:00
Autore: Davide Giangaspero
vedi letture
Print