Cresce l’attesa per il big match di sabato al San Nicola tra Bari e Frosinone. Una sfida fondamentale in chiave promozione per i biancorossi, distanti dieci punti dalla capolista. Nel nuovo anno gli innesti di mercato hanno portato i tecnici a modificare i rispettivi assetti, promuovendo così un calcio diverso rispetto alla prima parte di stagione. Ecco, reparto per reparto, il momento di forma delle due squadre.

DIFESA - I dati e le prestazioni pendono in favore dei gialloblu, forti delle due sole reti incassate nelle ultime sette giornate (otto per i galletti). Il 3-4-1-2 di Marino garantisce molta più copertura ed equilibrio, grazie anche all’intenso lavoro dei due esterni Mazzotta e Fiamozzi. Quest’ultimo, insieme a Krajnc e Terranova (tutti arrivati a gennaio), hanno subito conquistato la fiducia del tecnico, integrandosi al meglio in ciociaria. Il trio difensivo, guidato da Ariaudo, non è particolarmente veloce ma dotato di grande fisicità e solidità. Il Bari, invece, tende a concedere più spazio agli avversari, soprattutto quando non riesce a mantenere il pallino del gioco. L’assenza di Sabelli per squalifica potrebbe rilevarsi molto pesante, considerato il non eccellente momento di Cassani. La prestazione deludente di Moras e Suagher in quel di Chiavari, potrebbe convincere Colantuono a riproporre il duo Capradossi-Tonucci, sicuramente più in condizione dei compagni reduci da diversi mesi di inattività.

CENTROCAMPO - La partita con ogni probabilità si deciderà nella zona nevralgica del campo. Le squadre differiscono notevolmente sia per la gestione del possesso palla sia per le caratteristiche degli interpreti. Il Bari si affida alla concretezza di Basha davanti alla difesa per poi avanzare con giocatori più tecnici e dinamici come Salzano e Macek, apparso però in calo contro l’Entella. Tuttavia molto dipenderà dalla posizione di Brienza, fulcro del gioco biancorosso. D’altro canto il Frosinone ha modificato il suo sistema di gioco, anche grazie all’innesto di Maiello a gennaio che ha sicuramente portato maggiore qualità nel palleggio. La manovra offensiva ciociara punta molto sull’estro di un trequartista atipico come Kragl: il vero collante tra i reparti. Il tedesco, molto positivo nelle ultime due uscite, dovrebbe essere confermato dal primo minuto anche al San Nicola.

ATTACCO - Qui i numeri sono tutti dalla parte dei biancorossi, che nelle ultime sei giornate hanno realizzato il doppio delle reti della capolista (12 a 6). L’impatto di Floro Flores e Galano, nove marcature in due, è stato a tratti devastante e di gran lunga superiore alle già alte aspettative. A Chiavari non hanno brillato ma, probabilmente, ha pesato la terza partita in poco più di una settimana. Il Frosinone, invece, tende a creare molto meno rispetto ai primi mesi di campionato, dove con altri moduli brillava per intensità offensiva. Basti pensare che non realizzano più di una rete all'interno della stessa partita dallo scorso 24 Dicembre (3-2 al Benevento). Ora la capolista si sta dimostrando molto cinica negli ultimi quindici metri ed efficace su palla inattiva. Ciofani e Dionisi, tre gol nelle ultime sette, rappresentano sempre un costante pericolo per le difese avversarie a prescindere dalla loro condizione. Difficoltà, infine, per Mokulu, ancora lontano parente del goleador apprezzato ad Avellino. 

Sezione: Focus / Data: Mar 07 marzo 2017 alle 20:00
Autore: Gianmaria De Candia
vedi letture
Print