Da poco più di ventiquattro ore, il calcio mercato ha aperto ufficialmente i battenti. La campagna trasferimenti estiva 2018 presenta alcune sostanziali novità rispetto al passato. In primis, la chiusura anticipata al 17 agosto (ore 20). Un provvedimento che riduce la durata della sessione  e che al tempo stesso la uniforma al calcio inglese, considerato il primo movimento calcistico in Europa e nel mondo. Unica eccezione, tutta nostrana, la cessione di un calciatore di A o B verso la Serie C: il termine ultimo in quel caso è il 25 agosto. 47 giorni di fuoco attendono il Bari e il suo ds. L'obiettivo? Cancellare i sogni infranti in quella maledetta serata del Tombolato. Prima di proiettarci nella stretta attualità, facciamo un salto nel passato ed analizziamo le ultime quattro sessioni estive, cominciando dalla stagione 2014-2015.

RIVOLUZIONE SACCHIANA A BARI - Per cancellare la delusione e la rabbia dell'eliminazione nei play-off per mano del Latina, Paparesta scelse di affidare la panchina a Devis Mangia. Sponsorizzato caldamente da Arrigo Sacchi, il tecnico di Cernusco si propose fin da subito di arrivare al risultato attraverso la mole di gioco. Il suo pensiero calcistico non attecchirà, nonostante gli acquisti che avrebbero dovuto facilitare la realizzazione del suo 4-4-2 o 4-2-4. In quella calda estate, colma di attese e di entusiasmo, arrivarono a Bari calciatori come De Luca, Donati, un giovanissimo Micai e Camporese. Il punto fermo dell'attacco passava dal recupero di Ciccio Caputo, fermo un anno per squalifica nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse. Il progetto naufragò dopo appena 4 mesi.

PAPARESTA, NICOLA E LA BOMBA AD OROLOGERIA - Accantonato il progetto del bel giuoco in favore dei risultati, si decise di ripartire (senza tanta convinzione) da Davide Nicola, subentrato in corsa un anno prima. Nemmeno gli ottimi risultati ottenuti nel primo scorcio di stagione, lo salvarono dalla bomba ad orologeria dell'esonero, arrivata nelle ultime ore del 2015. I grandi colpi di quella estate furono due: Alessandro Rosina e Nicola Sansone.

L'INTEGRALISMO DI STELLONE - L'estate 2016 fu quella del grande cambiamento in seno alla società. Cosmo Giancaspro diventò il nuovo presidente del Bari e portò con sè a Bari il ds Sean Sogliano, dopo aver scelto come tecnico Roberto Stellone. Errore da matita blu nelle tempistiche e nei risultati. L'integralismo tattico dell'ex allenatore del Frosinone mal si sposò con l'idea calcistica del direttore sportivo. Come nel caso di Mangia, l'esonero non tardò ad arrivare. La stella più lucente di quel mercato fu senza ombra di dubbio Ciccio Brienza.

UNA GROSSA SCOMMESSA - Bruciati al sole Colantuono e le velleità di play-off, Sogliano decise di affidarsi ad un tecnico giovane e andò a pescare dal campionato Primavera Fabio Grosso. Un mix di gioventù ed esperienza contraddistinse quella sessione di mercato: gli arrivi di Tello, Marrone, Petriccione e Iocolano furono controbilanciati dall'approdo di calciatori rodati come Gyömbér e Nenè

Sezione: Focus / Data: Lun 02 luglio 2018 alle 15:00
Autore: Michele Lestingi
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