Dopo il successo ottenuto contro la Pro Vercelli, i biancorossi sono chiamati a dare continuità ai propri risultati, sin qui altalenanti. Il successo sui piemontesi, però, non illuda: il Bari, seppur in apparente ripresa, è ancora lontano da quello che mister Stellone sognava l'estete scorsa. La squadra, infatti, deve ancora migliorare in tutti i reparti. Specie sugli esterni, su cui il 4-4-2 del tecnico laziale fonda le sue più radicate convinzioni.

Nessun padrone. Le ali in dotazione al tecnico erano quattro, ora son cinque. A Ivan, Martinho, Fedato e Furlan, infatti, si è aggiunto Doumbia, mancino tutto fare arrivato a fine agosto. L'ex Psg, immatricolato come terzino, ha dimostrato di saperci fare anche nel ruolo di esterno, tanto che l'allenatore biancorosso, sabato scorso, lo ha schierato alto a sinistra, preferendolo a Ivan (lo slovacco, entrato nella ripresa, si è poi infortunato). Dall'altra parte, come succede da tre partite di fila, c'era Furlan, su cui Stellone sta evidentemente insistendo vista la fiducia che, nonostante le prestazioni appena sufficienti, gli sta concedendo . A discapito di Martinho, finito in soffitta dopo la débacle di Frosinone. Il brasiliano, complice anche un po di discontinuità, è stato al momento accantonato. Come Fedato, ma solo per forza maggiore. L'ex Livorno è infatti alle prese con un infortunio alla mano che verrà smaltito solo nelle prossime settimane. 

A Latina non si cambia. Con le non perfette condizioni di Ivan e Fedato, non è impensabile rivedere Furlan e Doumbia dal 1' anche contro nerazzurri. 

Sezione: Focus / Data: Lun 31 ottobre 2016 alle 19:15
Autore: Andrea Dipalo
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