Schivo e riservato, Scion Sogliano (ribattezzato così dai tifosi) non ama i riflettori ma ha sempre dimostrato di avere progetti e idee ben chiari. Bari rappresenta una nuova tappa della sua avventura da dirigente, una carriera cominciata da "giovanissimo" (all'epoca 33enne) dodici anni fa. Manca solo l'ufficialità e avrà inizio l'ennesima sfida: potersi misurare in una piazza blasonata e ferita dopo le recenti stagioni. All'ex uomo mercato di Verona e Genoa le sfide intrigano parecchio, del resto il suo curriculum ne è un esempio.

GLI ALBORI - Ne sanno qualcosa dalle parti di Varese dove Sogliano diventò il promotore di un'autentica scalata che in sette anni condusse il club lombardo dall'Eccellenza sino alla serie B, con il sogno serie A sfumato soltanto nella semifinale playoff 2010/2011 contro il Padova. Nel giugno successivo quindi il trasferimento a Palermo alle dipendenze di Zamparini. Qui affida le chiavi della panchina a Devis Mangia. La parentesi siciliana, tuttavia, dura lo spazio di pochi mesi, causa incomprensioni con il vulcanico presidente rosanero. Sogliano non vuole intralci lungo il suo percorso, la parte del leone in gabbia non gli si addice, desidera avere libertà d'azione per poter afferrare le sue prede nella giungla del calciomercato.

LA SVOLTA SCALIGERA - Diesse e uomo di campo, e all'occorenza pure allenatore. Nel 2012 viene chiamato a Verona per risollevare le sorti dell'Hellas. Ed è subito serie A (mancava da 11 anni). Memorabile il match del 22 aprile 2013 contro il Brescia. Gli scaligeri, terzi in classifica, hanno bisogno di vincere per mantenere un sufficiente margine di vantaggio sulla quarta, in modo da poter scongiurare così la lotteria dei playoff. La squadra, allora guidata da Mandorlini (espulso col suo vice nel corso del primo tempo), si trova sotto 2-1 all'intervallo. A questo punto sale in cattedra uno scatenato Sogliano che prende il suo posto in panchina e getta le basi per la rimonta di Cacia e compagni: finisce 4-2.

PALMARES - Dal profumo del campo al mercato: numerosi i colpi messi a segno dal diesse alessandrino come il brasiliano Neto Pererira e l'ex Bari Giulio Ebagua portati dai campi dilettantistici in quel di Varese. Non dimentichiamoci inoltre di Romulo o Iturbe a Verona, per citarne altri. Mentre a Palermo, nonostante la breve permanenza, ebbe modo di consigliare alla futura dirigenza siciliana Dybala e di scovare il fantasista Franco Vasquez, oggi conteso da molti club inglesi e dal Milan. A proposito di Milan, prima di transitare per Carpi e Genova, Sogliano era stato il profilo scelto per affiancare Adriano Galliani ai vertici. Fermo restando la stima e il rispetto nei confronti dell'attuale plenipotenziario rossonero, non se ne fece più nulla, a prevalere il carattere forte e deciso dell'ormai nuovo diesse del Bari: "Se fossi andato al Milan non avrei fatto il cameriere di Galliani, questo è certo". Più chiaro di così...

Sezione: Focus / Data: Gio 30 giugno 2016 alle 14:30
Autore: Fabio Mangini
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