Rosa larga significa anche maggior numero di scontenti. Che sia per infortunio o per scelta tecnica, la stagione del Bari è stata costellata fin qui di misteri e musi lunghi. Certamente il mercato di gennaio e il suo folto rimescolamento ha reso più coerente il gruppo con le convinzioni tecniche, ma non sempre il mister ha potuto contare su tutti gli effettivi. Caso emblematico quello dello slovacco Ivan che Colantuono ha ironicamente ammesso di non aver mai visto nella sua avventura biancorossa. Muscoli troppo fragili, mai al centro del progetto, salvo con Stellone e nell'incoraggiante, ma a conti fatti illusorio, autunno con l'ex tecnico del Frosinone. Il talento di proprietà della Sampdoria era arrivato in Puglia per compiere il personale di qualità. Il buon gruzzoletto di presenze in Serie A lo avevano anche piazzato fra i talenti dal futuro assicurato. Difficilmente porterà nel cuore i suoi mesi in Puglia, in estate dovrà ripartire da capo.

A Bari è arrivato a gennaio Suagher. Buon curriculum ma tanti infortuni. Non sembra neppure una prima scelta se è pur vero che oggi Colantuono preferisce affidarsi a Moras e Capradossi (in assenza di Tonucci). L'intuizione di Sogliano non ha avuto fin qui seguito nelle dinamiche stagionali producendo solo un panchinaro in più.

A proposito di difesa e panchina, ha perso grip e campo Mattia Cassani. Sulle fasce non è quasi mai brillata la stella di Parigini, fermo per squalifica nelle ultime due partite. Un break l'ha subito anche il centrale Salzano, ora attardato nelle gerarchie. In attacco si attende il recupero fisico (e tecnico) di Floro Flores e Raicevic, due bomber in crisi.

Sezione: Focus / Data: Mar 02 maggio 2017 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoBari
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