Un calcio alle difficoltà, un altro agli scettici. Chi pensava che il Bari non fosse in grado di rabbiose reazioni e di partite di grande sacrificio, dovrà evidentemente ricredersi. Senza mezza squadra titolare, e senza il sostegno dei suoi attaccanti, i biancorossi sono riusciti a ribaltare un match messosi sul binario sbagliato dopo la rete di Castaldo, pareggiata e superata dai gol di un super Fedele, vero testimonial del nuovo (e cazzuto) corso griffato Colantuono.

CHI SALE - La sfida contro i verdi ha (ri)messo in vetrina il centrocampista svizzero, autore di una doppietta tanto bella quanto decisiva ai fini del risultato. Ai gol, Fedele ha aggiunto la solita determinazione, tanto per ribadire un concetto: se c'è qualcuno di inamovibile in mezzo al campo, questo è il numero quattordici del galletto. Vestiti i panni del leader, l'ex Carpi ha messo a tacere quanti, con un po' di cattiveria, ricordano ancora la sciagurata autorete contro lo Spezia. Una giornata e un gesto sfortunati, che Fedele ha saputo mettersi alle spalle come solo i veri gladiatori sanno fare.

Come Fedele, ma con più qualità. A trascinare il Bari ci sta pensando anche Ciccio Brienza, campione senza età e senza limiti. Anche quando non segna, il piccolo factotum biancorosso si mette in evidenza per la qualità delle sue prestazioni, mai al di sotto della sufficienza e sempre, o quasi, decisive. Senza le sue giocate e la sua incredibile imprevedibilità, il Bari sarebbe oggi tutt'altra squadra. Averlo a propria disposizione è per Colantuono una fortuna immensa. E poco contano le tantissime candeline: le sue doti non conoscono scadenza.

Undici punti in sei partite. Questo lo score del Bari da quando il club ha deciso di rovesciare la sua panchina, passando da Stellone a Colantuono, già idolo di una tifoseria che gli applaude la tenacia oltre alle indubbie capacità tattiche. No, non era ne semplice ne scontato riuscire lì dove il suo predecessore ha fallito. Non era facile tirare fuori da ogni suo addetto quel fuoco, quella voglia che, sino a metà novembre, non era mai stata apprezzata ne intravista. Se il Bari oggi gioca con le palle (come espressamente dichiarato dallo stesso Colantuono), il merito non è che del suo esperto allenatore, che tra una battuta in romanaccio e una strigliata, ha rimesso in piedi un gruppo oggi meno spaventato e più affamato, come piace ai tifosi.

CHI SCENDE - A marcare ancora una volta visita è stato Riccardo Maniero. L'attaccante, a secco da sette turni, è in piena crisi, di gol e di prestazioni. Da un giocatore del suo calibro è lecito aspettarsi di più. E' pur vero che la squadra fatica ancora oltremodo a costruire con continuità le sue trame offensive. Questo mette a disagio l'ex Catania, arrivato in Puglia con l'appellativo di bomber. Saprà Maniero riprendersi la scena e, soprattutto, riuscirà a ritrovare confidenza con la rete? Al tempo, e al campo, l'ardua sentenza.

Sezione: Focus / Data: Dom 18 dicembre 2016 alle 11:30
Autore: Andrea Dipalo
vedi letture
Print