In occasione della presentazione del libro 'La mia voce in biancorosso' del collega Michele Salomone al Hotel 'Parco dei Principi', abbiamo intercettato - tra gli altri - Fabio Sperduti, ex socio fondatore dell’Fc Bari 1908 nonchè tifosissimo del Bari.

Nel libro, Sperduti viene descritto dall'autore come 'amico di tre lustri'. Una prova tangibile del rapporto che unisce i due da sempre. "Questo e’ un onore per me - dichiara Sperduti - Una bella amicizia che dura da 15 anni, iniziata da una mia consulenza sui suoi studi in sociologia terminati con successo. Michele e’ una persona molto leale, un uomo di sani principi,mai sceso a compromessi nella sua lunga carriera di giornalista".

Tra i presenti, anche l'ex direttore sportivo del Bari, Guido Angelozzi, l'imprenditore Paolo Montemurro, i fratelli Loseto e il presidente Paparesta... "Salomone con il suo libro ha riunito tutti i suoi amici, anche persone che non si amano particolarmente tra loro. Basterebbe leggere cosa scrive del rapporto Paparesta–Angelozzi, mai decollato nonostante i due abbiano condiviso l’emozione di giocarsi la serie A con la stessa squadra solo pochi mesi fa. Ieri sera erano ancora una volta seduti vicini, e tra qualche settimana saranno avversari al San Nicola".

A proposito dell'ex Angelozzi. Tanti i tifosi che rimpiangono il diesse. "Il discorso su Angelozzi sarebbe molto lungo. Fermo restando che non ho quasi mai avuto grandi rapporti con lui tranne un episodio in cui ci scontrammo verbalmente a Milano per delle voci infondate che gli avevano riferito sul mio conto, devo riconoscergli il grande lavoro svolto a 360 gradi della scorsa stagione. A mio avviso, pero’, furono commessi degli errori nell’anno dell’ultima retrocessione dalla serie A alla serie B. Evidentemente non riusci’ a creare la stessa empatia con lo spogliatoio creatasi nell’ultimo periodo del suo mandato. Un direttore sportivo non puo’ limitarsi solo a fare una buona campagna acquisti, deve avere sempre in mano lo spogliatoio".

Sulla sua riconferma - ha continuato Sperduti parlando di Angelozzi - in questo campionato credo che sia giusto che qualcuno lo rimpianga visto l’andamento attuale della squadra, ma non penso che Paparesta non ci abbia provato a trattenerlo. Come scrive lo stesso Salomone nel suo libro, e’ stata una questione di tempi. Anche se in fondo sarebbe stato inverosimile rivederli ancora insieme dopo che all’ultima asta si sono virtualmente fronteggiati a colpi di rilanci. Angelozzi, infatti, era volato a Londra per convincere Becchetti a rilevare il Bari. Ripensandoci, se si fossero messi insieme dopo il fallimento unendo le loro conoscenze e competenze avrebbero potuto fare grande il Bari. Ritengo Angelozzi un grande uomo mercato e Paparesta un grande uomo di marketing".  

Con lei, Sperduti, ad occuparsi magari del settore giovanile? "A me sarebbe piaciuto molto occuparmi dei giovani per dar loro le giuste opportunita’ di crescita non solo sotto l’aspetto calcistico. Cosa che faccio di professione tutti i giorni. Gianluca mi aveva proposto di occuparmi del settore giovanile nella nuova societa’, la mia figura di socio era destinata  a concludersi dopo la cessione delle quote al potenziale acquirente. Cosa sia successo dopo  ancora non l’ho compreso, mi ero stancato delle pressioni, delle domande, delle altissime aspettative che si stavano creando in citta’. Con le mie dimissioni avro’ perso quel ruolo che giustamente Paparesta non mi ha piu’ affidato, ma ne ho guadagnato in serenita’ e tempo da dedicare al mio Liceo Scientifico Sportivo".

Sezione: Focus / Data: Gio 18 dicembre 2014 alle 20:00
Autore: Redazione TuttoBari
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