Poteva andare meglio, ma anche peggio. Il 2016 del Bari si chiude con pochi sorrisi ma con validi motivi per approcciarsi fiduciosi (e ambiziosi) all'anno nuovo. 

In estate il momento più critico. Tralasciando per un attimo il campo, il momento più delicato e decisivo è stato certamente quello passato lo scorso giugno quando, un po a sorpresa, si è sgretolato l'impero Paparesta. L'ex numero uno biancorosso, dopo una valanga di proclami, si è dovuto arrende alla realtà delle cose e, soprattutto, alla pochezza finanziaria che ha sin dall'inizio contraddistinto la sua dinastia. E' pur vero che il suo biennio è stato caratterizzato da spese notevoli e ingaggi di rilievo, ma senza programmazione e con scarsa capacità economica tutto si è smaterializzato al primo spiffero di vento, e di perdite. L'avvento di Giancaspro è stato decisivo affinchè il club non annegasse. Il Bari, per chi non se ne fosse accorto, è andato vicinissimo ad un nuovo fallimento, evitato grazie alla forza e alle capacità imprenditoriali di un uomo sconosciuto ai più che, in sordina, è riuscito sei mesi fa a prendere il comando di una società che, anche nel 2016, non ha trovato ne pace ne riqualificazione. 

Uno degli obiettivi dell'attuale proprietà è quello di dare sostanza e solidità al progetto, ai suoi conti e alle sue finanze. Monte ingaggi ridotto quanto basta, oculatezza nelle spese e professionisti preparati a fare il lavoro sporco, di campo. Mansioni e responsabilità che Giancaspro ha volutamente lasciato al diesse Sogliano. Al dirigente ex Varese e Verona è stata data carta bianca sulla gestione tecnica del club. Dal mercato allo spogliatoio, passando per il settore giovanile. Un mix si attività che Sogliano sta cercando di onorare al meglio. 

Da Camplone a Colantuono, passando per Stellone. Se i conti del club non sono apparsi in ordine, meglio non è andato in termini di risultati sportivi. Dall'eliminazione playoff dello scorso campionato, all'ottavo posto attuale: non certamente il massimo della vita per una formazione che viene puntualmente inserita tra le favorite di un campionato che ai tifosi inizia davvero a stare stretto. Ecco, i tifosi, vero fiore all'occhiello di questa società. La passione e la massiccia presenza allo stadio ne fanno un'arma in più, e non solo per la squadra. Il loro sostegno è vitale per il raggiungimento di determinati obiettivi, anche fuori dal campo. Sono loro, anche in questo 2016, a meritare l'applauso più scrosciante.

Sezione: Focus / Data: Sab 31 dicembre 2016 alle 21:00
Autore: Andrea Dipalo
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