E' tornato a parlare Jean Francois Gillet, ex portiere e capitano del Bari. Il calciatore, assolto dall'accusa di frode sportiva nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse, ha commentato così all'indomani dell'uscita delle motivazioni che hanno portato alla sentenza di assoluzione.

"Io ho avuto sempre la coscienza a posto. Non c'è stato giorno, in dieci anni al Bari, che non abbia agito nell'interesse della squadra e della società - ha dichiarato ai microfoni di Repubblica -  Eppure quando sono tornato da ex al San Nicola, con la maglia del Catania, sono stato trattato da delinquente. Me ne hanno dette di tutti colori. È stato il giorno più brutto della mia carriera da calciatore".

Riguardo Bari-Treviso 0-1 e Salernitana-Bari 3-2, ha spiegato: "Non scherziamo: a Salerno, in una delle due gare incriminate, non ho neppure giocato. E contro il Treviso, nell'altra partita finita sotto i riflettori, le cronache raccontarono di una mia prestazione di buon livello. Nessuno ha riflettuto sul fatto che i personaggi al centro del calcio scommesse, da quanto risulta agli atti, temessero la mia presenza nello spogliatoio definendomi "il Presidente", cioè uno rappresentativo del Bari e della società".

Molti tifosi però rimproverano al belga il non aver denunciato la combine effettuata da Andrea Masiello in occasione del derby contro il Lecce del maggio 2011. Il portiere si è difeso così: "La gente pensa che uno viva 24 ore su 24 con i compagni di squadra. In realtà si condividono insieme tre ore al giorno. Durante il resto della giornata, chi può mai sapere cosa fa chi gioca e si allena con te? Ho perso un Mondiale, un anno importante della mia carriera, la tranquillità nella vita e anche soldi".

Sezione: Gli ex / Data: Mar 01 novembre 2016 alle 11:00
Autore: Gianluca Sasso
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