Raducioiu e la sua Bari: "Lo striscione e quel regalo di Matarrese..."

Correva il campionato 1990/91, il Bari era in Serie A. Alla fine dell’anno i ragazzi allenati da Gaetano Salvemini si salvarono e tra i protagonisti c’era anche Florin Raduciou, attaccante allora ventunenne proveniente dalla Dinamo Bucarest. È bastata quella stagione per far scoccare la scintilla tra il rumeno e il capoluogo: “Bari è rimasta nel mio cuore per tantissime ragioni. Innanzitutto perché è la città della mia prima squadra professionistica, che mi ha dato la possibilità di giocare nel campionato migliore all’epoca. E poi come dimenticare quello striscione che i baresi mi dedicarono in Camerun-Romania, al San Nicola, in occasione di Italia ’90? Per me fu una grandissima dichiarazione d’amore. All’epoca mi volevano anche altre squadre, come l’Anderlecht, ma io non ebbi dubbi e scelsi il Bari”.

Nell’intervista rilasciata a EPolis Bari, quando gli si chiede quali erano i compagni più forti con cui ha giocato durante la sue esperienza in biancorosso, ha pochi dubbi: “Dico Pietro Maiellaro, ma dovrei aggiungere anche Joao Paulo”. Mentre dichiara di essere rimasto in contatto con “Giovanni Loseto, siamo andati a cena due giorni fa”. Raducioiu è stato il primo a segnare al San Nicola, stadio che adesso non versa in buone condizioni: “Mi dispiace molto, non è un bel vedere”. Ma quel gol resta il ricordo calcistico più bello della sua stagione con il galletto: “Era la seconda giornata di campionato in casa contro il Torino: io e Joao ribaltammo lo svantaggio di Muller”. Quello extracalcistico, invece: “Avevo 20 anni e presi la patente a Bari: il giorno dopo il grandissimo presidente Vincenzo Matarrese, il mio presidente che purtroppo non c’è più, mi regalò una macchina. Mi fece trovare sotto casa una bellissima Y10 grigia, lo ricordo benissimo con emozione e lo ricorderò per sempre. Il presidente - ha concluso l’ex attaccante, che ha militato anche nel Milan - aveva una grandissima umanità e ci trattava come un padre”.