Rosina su tutti. Poche discussioni in attacco che, comunque, è stato nel complesso il reparto più al di sotto delle aspettative. Il Bari è finito sesto nella classifica dei gol fatti, come in quella a punti, ma sulla carta, quella offensiva avrebbe dovuto essere l’arma in più del galletto. Se Rosina è stato superlativo, offrendo un costante crescendo di prestazioni e Maniero e Puscas sufficienti, Sansone, De Luca e Boateng sono stato i grandi assenti della stagione. I primi due, che si sono contesi il posto sull’out mancino del tridente, sono stati l’ombra di quello che avrebbero dovuto essere, mettendo insieme la miseria di tredici gol in due. Malissimo Boateng, in grado di guadagnarsi in sole tre occasioni la maglia da titolare e concludere il suo campionato a reti bianche.

Di seguito le pagelle dell’attacco biancorosso:

ROSINA 8 (41 presenze, 3238’) Il suo girone di ritorno è stato meraviglioso. Normalmente avremmo potuto accontentarci di parlare di un Bari Rosina-dipendente. Ma nove assist e nove gol, nessuna partita saltata (solo due in tutto l’anno, nessuno meglio di lui) durante la gestione Camplone, hanno certificato il passaggio al livello successivo: il Bari è stato Rosina. MAGNIFICAT

MANIERO 6 (37 presenze, 2878’)  Tredici gol non sono un bottino scarso, soprattutto in una squadra che in attacco (tranne che in sporadiche occasioni) non ha mai brillato. Avrebbe potuto meritare una valutazione leggermente più alta se non fosse che Maniero, nelle partite in cui non ha timbrato il cartellino dei marcatori, si è spesso rivelato un corpo estraneo alla squadra. DOGMATICO

PUSCAS 6 (18 presenze, 920’) Il girone di andata per prendere le misure ed un finale in crescendo con cinque gol nelle ultime nove partite giocate. È stata la prima stagione tra i professionisti, era difficile pretendere di più. APPAGATO

DE LUCA 5 (35 presenze, 2269’) Due gol nelle ultime venti partite giocate, come semplice indicatore di prestazioni totalmente anonime. I grandi discorsi e l’insofferenza alla critiche sono rimasti in sala stampa. Le grandi ambizioni di inizio anno si sono sciolte come un ghiacciolo al sole di agosto. DE LIUK

SANSONE 5 (36 presenze, 2162’) Non è stata la sua stagione. Sei gol e tre assist sono troppo poco per un ragazzo arrivato a Bari con il pedigree del fuoriclasse. E non è bastata neanche la cura Camplone per rigenerarlo. FALSO SANTONE

BOATENG 4,5 (19 presenze, 637’) Sembrano ormai così lontani quei giorni di ottobre in cui il procuratore si lamentava per lo scarso impiego del suo assistito minacciando l’addio a gennaio. Eppure nulla è cambiato: Boateng era finito nel dimenticatoio con Nicola e lì è rimasto con Camplone, che pure qualche opportunità inizialmente gliel’aveva concessa. E non c’è nessun altro a cui addossare le colpe, se la titolarità sfugge come il pallone in mezzo al campo. KOICHI ZENIGATA

PETROPOULOS sv (5 presenze, 61’) Un’ora di gioco in una stagione intera è, evidentemente, sinonimo di fallimento. Non possiamo aggiungere molto di più sul greco, se non ricordare una vecchia battuta: anche lui questa estate, tornerà rapidamente indietro. PIETRO - POULOS

TUTINO sv (1 presenza, 14’) Prima metà di stagione ad Avellino, seconda a Bari nell’affare che ha portato Dezi in biancorosso. Per lui almeno l’emozione dell’esordio. IMPACCHETTATO

Sezione: Il Pagellone / Data: Dom 29 maggio 2016 alle 11:00
Autore: Gianluca Lippolis
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